Archivio Storico della Compagnia di San Paolo45.075392, 7.656908Archivio Storico della Compagnia di San PaoloPiazza Gian Lorenzo Bernini 5, Torino, TO (Indicazioni stradali)
Nell’ottobre del 1902 è stata inaugurata, al cospetto del re Vittorio Emanuele III, della principessa Letizia Bonaparte e di Emanuele Filiberto duca d’Aosta, la sede storica dell’Istituto in via Monte di Pietà, oggetto di una radicale ristrutturazione su progetto di Giuseppe Pastore. L’edificio è ubicato sin dal Settecento nell’isolato storicamente detto di San Felice, nell’antico centro di Torino; ancora oggi la via dove affaccia il palazzo porta il nome di via Monte di Pietà. Precedentemente erano stati effettuati diversi interventi di ristrutturazione, parallelamente all’espansione del possesso sull’isolato, giunto a compimento intorno al 1930, con l’obiettivo di dotare il Monte di spazi più ampi e funzionali. Un esempio era stata la costruzione di una sala per gli incanti, realizzata demolendo una serie di bassi fabbricati, abbattuta in seguito anch’essa per la costruzione del salone centrale; ciò è testimoniato da due fotografie antiche conservate in archivio, risalenti a fine Ottocento. I lavori di ammodernamento continuarono ancora nella sala consiliare, progettata dall’architetto Carlo Ceppi, che suggerì di affidare nel 1909 la realizzazione degli affreschi e dei fregi ornamentali delle pareti e del soffitto al pittore Paolo Gaidano. Numerose sono state le campagne fotografiche realizzate tra il 1902 e il 1940 dagli studi fotografici Giovanni Battista Berra, Edoardo di Sambuy, Bernardo Pasta succ. G. Ambrosetti, La Zincocelere F.lli Confalonieri, Comm. Gherlone e Augusto Pedrini. In occasione della pubblicazione del 1913 edita per il 350esimo anno di fondazione della Compagnia di San Paolo, il fotografo Bernardo Pasta ritrasse la facciata del palazzo e i diversi ambienti, dal salone centrale con una elegante balconata e un’ampia vetrata come soffitto, ai sotterranei, alle cassette di sicurezza, al primo piano con la sala delle adunanze consiliari. Lo stesso pavimento del salone era costituito da quadrelle di vetro, che lasciavano passare la luce a illuminare le sale sotterranee, che ospitavano il servizio cassette di sicurezza: cabine per i clienti, camere blindate con 2.550 cassette e casse forti. Altro importante intervento di ammodernamento riguarda il Monte pegni che risale alla fine degli anni ’60 del Novecento: come spesso avveniva, in occasione di ristrutturazioni e interventi importanti si effettuava una campagna fotografica a testimonianza delle operazioni. Grazie a queste fotografie di “servizio” si vede uno spaccato di vita reale che ben descrive la Torino di quegli anni. Dagli oggetti che si individuano sugli scaffali e i banconi si delineano storie di uomini e donne, che portavano al Monte pegni qualcosa per loro di prezioso, che poteva essere sì un gioiello, ma anche un ventilatore o una lavatrice.
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