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Emilia-Romagna

Modena

Carpi

Riservato

fondo

collezionistico

10.000-50.000

Il fondo Giovanni Reggianini è per dimensioni il più vasto della collezione, con le sue forse 13-14.000 immagini. Allo stesso tempo è il più inesplorato, essendo state scannerizzate dalle lastre e dai negativi soltanto 25 immagini. Immagini conservate nei 120 contenitori originali, alcuni dei quali ancora conservate nei contenitori di razioni alimentari dell’esercito americano. La vicenda fotografica di Giovanni Reggianini inizia con il servizio militare, negli anni immediatamente successivi la prima guerra mondiale. Prosegue a Modena, con diversi scatti non banali a persone e luoghi. Quindi a Carpineti (Re) negli anni ‘20, dov’è maestro elementare, e verso la fine del decennio a Vezzano sul Crostolo (Re) dove insegnerà fino alla pensione. Difficile tratteggiare i contenuti del notevole documento etnografico che il maestro Reggianini costruirà nella montagna reggiana. La macchina fotografica di Reggianini compone un diario pressoché quotidiano fatto di feste di piazza, mercati, funerali, matrimoni, vita scolastica, colonie elioterapiche, manifestazioni fasciste e comuniste; e poi le pievi, i castelli, i boschi, la vita familiare. Senza dimenticare la straordinaria sequenza di immagini della liberazione di Vezzano, con i partigiani che occupano il comune. Un giorno di festa, ma anche di lutto, coi corpi dei giovani partigiani uccisi, fotografati nelle bare aperte. Un documento importante, il corpus fotografico di Giovanni Reggianini, anche perché documenta l’arrivo della “modernità” in Appennino negli anni ‘50 e ‘60. Nel tempo la quantità di scatti si riduce, cessando solo con la morte del maestro fotografo, nei primi mesi del 1970.

nessuno

proprietà ente privato

1920 / 1960

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Documentazione del patrimonio architettonico (Reggio Emilia)
Vita quotidiana (Carpineti; Vezzano; Appennino reggiano; Liberazione; Modernizzazione)

Reggianini, Giovanni

2019