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Archivio Storico di Poste Italiane 41.913746, 12.520034 Archivio Storico di Poste ItalianePiazza Bologna 39 - 00162 Roma, Roma, RM (Indicazioni stradali)

COME VIAGGIA LA POSTA: MOTOSCAFI SOCCOL VENEZIA 1938

Indirizzo web

-

Definizione

fondo

Tipologia

istituzionale

Consistenza

≤ 500

Descrizione e composizione

Da sempre Poste ha fatto viaggiare lettere, cartoline e pacchi che hanno raggiunto milioni di persone anche nelle zone più remote del mondo. Per riuscirci si è avvalsa di ogni mezzo. Motoscafi inclusi. Ma non dei semplici motoscafi: si parla infatti dei motoscafi prodotti nel 1938 per le Regie Poste di Venezia, dal Cantiere Navale Celeste Soccol.
Antonio Soccol, figlio di Celeste, in un articolo dedicato al padre, ne racconta la storia:

“Dopo aver girovagato, […] per molte industrie del nostro nord-ovest (Bianchi, Guzzi, Officine Miller, Fiat eccetera) e aver vissuto una decina d’anni negli Usa, a New York e dintorni, era rientrato a Venezia e, nel 1920, aveva aperto un cantiere per la costruzione di imbarcazioni, in doppio o triplo fasciame di legno.
[…] Prima di andare negli Usa, aveva lavorato per parecchie industrie del nord-ovest. Fra queste, nel 1910-11, aveva svolto l’incarico di “capo-motorista” alla Officine Miller-Costruzioni Areonautiche di Torino. Per capire che tipo di azienda fosse questa è sufficiente leggere la carta da lettere originale che, sotto ad un bel disegno di un dirigibile sorvolante, sul cielo della città piemontese, una mongolfiera e un biplano, recita testualmente: “Esecuzione di qualsiasi macchina per volare dietro semplice schizzo. Aeroplani ortotteri. Elicotteri. Dirigibili. Esecuzione di progetti. Motori extra leggeri per aeronautica di qualunque potenza. Brevetti Miller. Materiali per aeroplani, eliche, sospensioni, tele”.
[…] Partecipò e vinse appalti per “servizi di Stato” piuttosto significativi oltre che importanti: fra questi uno per la costruzione e gestione di sei imbarcazioni atte alla raccolta della posta (quella che si imbuca: lettere, cartoline) nelle varie cassette disseminate nel Centro Storico della città lagunare.
Queste sei barchette erano molto particolari: dovevano esser capaci, infatti, di navigare i canali più angusti della città, quelli con minor fondale e ad ogni ora del giorno. Come si sa, a Venezia, “per sie ore l’acqua crese e per sie ore l’acqua cala”, in italiano si direbbe che il ritmo delle maree ha un gioco alternato per complessive 12 ore di acqua alta e altrettante di acqua bassa durante l’arco di una giornata. E, quando l’acqua è bassa, alcuni canali della Serenissima consentono la navigazione a scafi con ben poca immersione.
Peraltro, era inconcepibile che un servizio pubblico di quel genere fosse soggetto al ritmo delle maree. Per questo, mio padre progettò una barca da 5,30 m ft per 1,50 m di larghezza con una carena particolare.
Dal punto di vista economico una delle avarie più penalizzanti che possa capitare ad una barca da lavoro è di rompere la trasmissione (asse porta elica, elica) e la timoneria. Cosa che a Venezia è, purtroppo, frequente proprio a causa dei molti “bassi fondali”.
Per evitare questo handicap, Celeste Soccol inventò (siamo nel 1937) una carena con un profondo tunnel che iniziava all’altezza della 6° ordinata di calcolo e arrivava sino allo specchio di poppa. In questo modo la trasmissione e la timoneria lavoravano protette, nell’ombra degli sponsor laterali, l’elica si trovava quasi in superficie e si diminuiva notevolmente l’immersione massima dell’imbarcazione: più piccioni con una fava."

Oltre ad occuparsi delle imbarcazioni per le Regie Poste, Celeste Soccol si impegna in altri futuristici progetti ai quali si interessano personaggi importanti, tra cui il responsabile di un ufficio atto a valutare la fattibilità delle opere di grande interesse cittadino e – pare – addirittura i servizi segreti. Suo è anche il progetto della prima barca con elica di superficie costruita in Italia. La sua brillante carriera fu stroncata da un malore quando, il 27 agosto del 1945, il suo cantiere fu saccheggiato come preda di guerra.

Le fotografie di queste imbarcazioni ci giungono conservate in un album di pelle verde scuro, presumibilmente anch'esso degli anni Trenta, con pagine nere e didascalie scritte a mano in inchiostro bianco.

Ordinamento

nessuno

Collegamento alla scheda descrittiva del sistema di provenienza

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Condizione giuridica

nessuno

Cronologia produzione

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Cronologia formazione

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Produttori

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Soggetti

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Autori

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Data redazione

2020

Note

Note: nell’Archivio Storico di Poste italiane esiste anche una documentazione filmica su questo argomento.

    • Fine anni Trenta, Venezia. Motoscafi delle Regie Poste ormeggiati nella laguna, CC BY-NC-ND
    • Fine anni Trenta, Venezia. Operai al lavoro nel cantiere navale Celeste Soccol, CC BY-NC-ND
    • Fine anni Trenta, Venezia. Motoscafo delle Regie Poste attraversa il bacino di San Marco, CC BY-NC-ND
    • Fine anni Trenta, Venezia. Motoscafo delle Regie Poste in navigazione sul Canal Grande, CC BY-NC-ND
    • Fine anni Trenta, Venezia. Motoscafo delle Regie Poste nel bacino di San Marco, CC BY-NC-ND
    • Fine anni Trenta, Venezia. La linea affusolata ed elegante delle imbarcazioni delle Regie Poste, CC BY-NC-ND
    • Fine anni Trenta, Venezia. Motoscafi delle Regie Poste davanti all'Isola di San Giorgio, CC BY-NC-ND
    • Fine anni Trenta, Venezia. Motoscafi delle Regie Poste nel bacino di San Marco, CC BY-NC-ND
    • Fine anni Trenta, Venezia. Motoscafi delle Regie Poste in arrivo alla Posta Ferrovia di Venezia, CC BY-NC-ND
    • Fine anni Trenta, Venezia. Imbarcazioni in costruzione nel cantiere navale Celeste Soccol, CC BY-NC-ND