Descrizione e composizione
Nel fondo sono conservati circa 50.000 negativi su lastra di vetro e pellicola di vario formato (6x6, 6x9, 9x12,10x15, 13x18), in genere alla gelatina ai sali d’argento, e 1000 diapositive. I positivi di vario formato, per un totale di 35.000, sono collocati in album, cartelle e scatole (gelatine bromuro d’argento e, in misura minore, bromoli, stampe al carbone, gli inchiostri grassi, resinotipie). Sono raccolte nel fondo circa 1800 cartoline.
La consistenza dell'archivio e la varietà di soggetti rimandano alla poliedrica attività di Luciano Morpurgo (1886 -1971) e alle sue differenti imprese nel campo editoriale. Agli inizi della sua carriera, verso il 1915, apre lo “Studio di Bromoleotipia d’Arte” per la vendita di una produzione fotografica animata dalla sperimentazione di varie tecniche fra cui stampe al carbone, agli inchiostri grassi, resinotipie ecc. Le diapositive, scattate fra il 1910 e il 1945, sono collegate alla realizzazione di pubblicazioni sulla Palestina e varie Regioni e località italiane, Lazio, Lombardia, Città del Vaticano, Roma e Foro italico. Uno specifico ambito di attività fu la produzione di cartoline, da lui anche collezionate. Da ricordare: le “Cartoline artistiche Morpurgo” (1918 – 1924), l'edizione "Grafia Seda" fra il 1924 e il 1929 (con un catalogo di ca. 20 000 immagini di città e località turistiche italiane, dell’Istria e della Dalmazia) e dal 1930 l'IFI-“Istituto Fotografico Italiano".
Nel 1928 fonda la “Casa Editrice Luciano Morpurgo” con cui realizza la serie di volumi illustrati “Italia”. Per le numerose iniziative attinge all’ingente patrimonio di fotografie dell’archivio di Grafia Seda e dell’archivio personale, da lui continuamente arricchito.
Nel 1941, per aggirare le leggi razziali, diventa "Casa editrice Dalmatia" che dal 1945 sarà “Casa editrice Dalmatia di Luciano Morpurgo”. La produzione editoriale conta circa 8800 positivi di vario formato (raccolti in album, cartelle, scatole) e negativi corrispondenti . Molti riguardano le serie "Bellezze d'Italia" e "Costumi, Paesaggi, Monumenti".
Successivamente l’attività di Morpurgo, segnato dagli anni di guerra e di persecuzione razziale, diminuisce e si concentra soprattutto sulla pubblicazione di una serie di quattro volumi dei Canti della Montagna con il patrocinio del CAI di Roma.
La varietà dei soggetti è difficilmente circoscrivibile: la maggior parte delle immagini riguarda, soprattutto fra gli anni 1910-1940, le città e località italiane; ampiamente presenti fotografie di viaggi e reportage all’estero: dalla Dalmazia all’Albania, dalla Palestina all’Egitto. La montagna fu sempre al centro degli interessi di Morpurgo, appassionato escursionista sulle Alpi, in Abruzzo e nel Lazio. Importante la documentazione, eseguita durante il ventennio fascista, delle opere di architettura e della bonifica dell’Agro Pontino. Da ricordare il reportage effettuato presso lo Stabilimento conserviero Cirio, le serie dedicate alle manifestazioni religiose in Italia e la presenza di immagini familiari.
Il fondo annovera una ricca documentazione cartacea: registri di negativi, campionari, quaderni, cataloghi a stampa, volumi legati all'attività di editore. Inoltre è presente il dattiloscritto originale di "Cuore d'Israele. Poesia della famiglia ebraica", testo autobiografico di Morpurgo, pubblicato dall'ICCD nel 2014.