Fotografie d'epoca che spaziano dal ritratto in studio o in esterno, a istantanee di scena.
I soggetti più frequentemente immortalati sono cantanti, musicisti, direttori d'orchestra, ballerini, e attori che, ritratti sia in abiti di scena che nella loro quotidianità, permettono di ricostruire un interessante spaccato della moda del tempo.
Spesso le fotografie riportano sul passepartout una dedica autografa ai rappresentanti della Ricordi, quale testimonianza del rapporto che legava gli artisti all'Editore.
Sono più di 800 i fotografi sia italiani che stranieri, presenti in Archivio con i loro scatti stampati nei formati più vari dalla "carte de visite" fino ai grandi formati. Vale la pena ricordare nomi come Varischi & Artico, Pagliano, Guigoni & Bossi, Pilotti & Poysel, Emilio Sommariva, Adolfo Ermini, Luxardo, Achille Ferrario (che ritrasse spesso Giuseppe Verdi), Luigi Montabone, Leone Ricci, Giulio Rossi, Attilio Badodi (cui si devono gli ultimi ritratti di Giacomo Puccini), gli americani Hall e White con i loro servizi delle "prime"pucciniane al Metropolitan, una ventina di scatti provenienti dallo studio Nadar, altri da Reutlinger. Altre foto provengono da studi fotografici di Lipsia, San Pietroburgo, Vienna, Il Cairo, Marsiglia, Londra, Budapest, Sao Paulo, ecc. Non mancano immagini della storia aziendale e quelle dei componenti della famiglia Ricordi nel corso degli anni. Molte di queste fotografie sono poi state pubblicate sulle riviste edite da Ricordi come Musica e Musicisti e Ars et Labor (1902-1912).
Le fotografie non solo ritraggono persone, ma anche eventi divenuti storici come la traslazione di Giuseppe Verdi alla Casa di riposo per musicisti attraverso Milano (1901) con la famosa foto di una gremita Piazza Castello o la serie di cambiamenti d'abito di Fregoli, il più noto trasformista della storia del varietà. A queste si uniscono circa 200 fotografie di scena delle prime rappresentazioni di opere, tra cui figura "La Bohème" (1896) o riprese come il Faust di Gounod alla Scala nel 1904.
Alcuni compositori o disegnatori erano a loro volta fotografi dilettanti come lo stesso Giacomo Puccini (suoi alcuni scatti in Egitto e all'Abetone), Leopoldo Metlicovitz, grafico e pittore, cui dobbiamo un "reportage" alla villa di Verdi a Sant'Agata, trasformato poi in una serie di acquerelli, conservati anch'essi in archivio.
Ordinamento
nessuno
Collegamento alla scheda descrittiva del sistema di provenienza
Ricordi, Il Fondo Fotografico dell’Archivio inizia a formarsi dalla seconda metà dell’800 fino a tutto il ‘900 e conta migliaia di documenti, grazie soprattutto all’interesse dimostrato da Giulio Ricordi per questa nuova arte. La fotografia diviene un mezzo di comunicazione che si rivela sempre più indispensabile nella macchina produttiva dell’editore, a partire dalle riviste di Casa Ricordi come Musica e Musicisti e Ars et Labor. In questa sezione sono stati censiti i quasi 900 studi fotografici che hanno collaborato con Ricordi, molti nomi della fotografia italiana ed estera.
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