La consistenza numerica del materiale fotografico è formata da circa 2000 oggetti, in massima parte positivi, già inseriti in fogli plastificati contenuti in quaderni ad anelli, non adatti però alla conservazione e anzi estremamente pericolosi per la corretta salvaguardia delle stampe, e da alcune scatole di cartone contenenti fotografie sparse. L'ANPI, depositaria e proprietaria dei materiali, ha deciso di intraprendere una sistematica opera di digitalizzazione e catalogazione informatica delle fotografie, garantendo, da una lato, la corretta conservazione dei materiali in appositi contenitori (buste in polipropilene con certificazione PAT Photographic
Activity Test e scatole in cartone ad anelli anch'esse con certificazione Pat) e, dall’altro, offrendo la possibilità all’utente comune e agli studiosi di accedere direttamente, attraverso il sito internet dedicato, alla visione dell’intero corpus fotografico raccolto nel corso degli anni. La volontà di valorizzare, conservare correttamente
e rendere visibile questo importante patrimonio sta quindi alla base di tutta l’operazione.
L’attività di questi ultimi anni si è svolta tenendo presente i concetti appena esposti. Si
è operato parallelamente alla digitalizzazione e alla catalogazione del fondo: la digitalizzazione
ha consentito di mettere da subito in sicurezza il materiale originale (positivi e in minima parte negativi su pellicola 35 mm) in modo tale da limitare al massimo l’utilizzo degli originali e il loro possibile deterioramento o danneggiamento; l’immediata disponibilità di copie virtuali ha consentito conseguentemente di iniziare e, in un
arco di tempo di circa due anni e mezzo, terminare, la vera e propria catalogazione informatica.
L’organizzazione dell’archivio fotografico ha previsto 5 fasi di lavoro: riordinamento, inventariazione, digitalizzazione, catalogazione informatica, messa «on line» dell'intero archivio.
L'estrema eterogeneità della raccolta ha comportato in fase di catalogazione non poche difficoltà: la parte più interessante, dal punto di vista prettamente fotografico, quella relativa agli originali positivi, mancava quasi completamente di informazioni allegate e quindi la compilazione della scheda di catalogo si è rivelata fin da subito
estremamente complessa e laboriosa; per altissime percentuali di materiale è stato necessario fare approfondite ricerche per poter garantire un corredo informativo abbastanza esaustivo. Le tipologie di soggetti rappresentate
sono molteplici: partigiani ritratti in studio (quasi tutte queste fotografie sono state realizzate nei giorni immediatamente successivi alla Liberazione), ritratti di gruppo (formazioni partigiane ritratte spesso nelle zone delle operazioni), manifestazioni commemorative (successive alla fine della guerra), celebrazioni, funerali di partigiani, attività politica, momenti di aggregazione e di svago (anche in questo caso relativi agli anni successivi alla fine del conflitto); non mancano inoltre fotografie coeve al periodo fascista (diverse manifestazioni
fasciste) e autorappresentazioni delle forze di occupazione tedesche e cosacche.
Ordinamento
misto
Collegamento alla scheda descrittiva del sistema di provenienza
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