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Museo di Antropologia ed Etnografia di Torino – MAET
gianluigi.mangiapane@unito.it
Piemonte
Torino
Torino
corso Massimo d'Azeglio, 52
archivio
istituzionale
1.000-5.000
L'archivio fotografico del Museo di Antropologia ed Etnografia dell'Università di Torino (MAET) è composto da quattro fondi intitolati ai personaggi che li costituirono, sia producendo sia raccogliendo le fotografie a scopo documentario, antropologico, etnografico e scientifico. Il primo fondo, intitolato al fondatore del Museo, l'antropologo e psichiatra Giovanni Marro (1875-1952), è il più consistente ed è costituito da circa 2.000 lastre in vetro alla gelatina bromuro d'argento (positivi e negativi). In ragione della finalità documentaria di queste fotografie, esse rispecchiano per tematiche e soggetti le ricerche intraprese dallo scienziato, ovvero: 1) Anatomia psichiatrica, medicina e antropologia fisica su pazienti psichiatrici (studi svolti durante la trentennale carriera di psichiatra presso l'ex Ospedale Psichiatrico di Collegno, nonchè di docente universitario presso l'ateneo torinese); 2) Antropometria, osteologia e paleoetnologia delle popolazioni egiziane antiche e contemporanee, conosciute durante le campagne della Missione Archeologica Italiana in Egitto; 3) L'epistolario dell'egittologo Bernardino Drovetti (1776-1852); 4) Le incisioni rupestri in Valcamonica (Bs); 5) Le produzioni artistiche e artigianali infantili, manicomiali, alpestri; 6) La storia della legislazione antisemita e autarchica sabauda, le teorie razziali fasciste; 7) Le collezioni etnografiche museali, in modo particolare di ambito precolombiano; si aggiungono tre album realizzati in occasione dell'apertura del Museo e dell'Istituto e dei trasferimenti di sede, ritraenti gli allestimenti e alcune lastre negative riguardanti vedute della cittadina natale di Limone Piemonte (Cn). Il secondo fondo, donato a Marro negli anni Venti, è denominato “Carlo Sesti” e consta di 343 lastre risalenti all’esperienza dell’ingegnere modenese Giuseppe Carlo Sesti (1873-1954) nel Congo belga di Leopoldo II a cavallo fra Ottocento e Novecento. Il terzo fondo "Clarence Bicknell" (1842-1918) è formato da circa 141 lastre negative alla gelatina bromuro d'argento prodotte dal ricercatore inglese prima del 1918, ritraenti le incisioni rupestri rilevate presso il Monte Bego e la Valle delle Meraviglie, oltre a vedute paesaggistiche delle stesse vallate alpine. Questo fondo fu donato dall'erede sig.ra Berry a Giovanni Marro tra il 1918 e i primi anni Venti. L'ultimo fondo fotografico “Carlo Vittorio Musso” è costituito da 79 stampe alla gelatina ai sali d’argento inserite in tre album, che risalgono al momento in cui il governo italiano passò a una programmatica costituzione di uno stato coloniale vero e proprio in Somalia. Infine, il Museo conserva anche tre album di fotografie che costituiscono un fondo denominato provvisoriamente "Bororo" su cui è in corso un lavoro di revisione e riordino. Tutti i fondi sono stati digitalizzati ed è in corso la campagna di catalogazione attraverso l'impiego della scheda F della piattaforma SIGECweb dell'ICCD.
tematico
-
proprietà ente pubblico
1898 / 1970
1898 / 1970
Marro, Giovanni, Medico psichiatra e antropologo, fondò il Museo di Antropologia ed Etnografia dell'Università di Torino nel 1926, dopo aver ricevuto l'incarico della docenza di Antropologia per le Scienze Naturali. Il suo principale interesse scientifico fu lo studio delle collezioni antropologiche egiziane costituite grazie alla sua partecipazione alla Missione Archeologica Italiana in Egitto fra il 1913 e il 1935.; Sesti, Giuseppe Carlo, Ingegnere modenese al servizio delle compagnie di costruzione nello Stato indipendente del Congo, prima, e del Congo belga, dopo il 1908. È lo stesso Sesti a raccontare nella biografia ‘Pioniere d’Africa’, scritta da Gaulino Gualini nel 1938, la sua esperienza in Congo.; Bicknell, Clarence, Matematico, naturalista, archeologo inglese, trasferitosi a Bordighera nel 1978 come pastore per Chiesa anglicana All Saint Church, l'abbandonò pochi anni dopo per dedicarsi ai suoi studi scientifici e alla pittura. In particolare, nel 1897 divenne celebre per la “scoperta” e lo studio sistematico delle incisioni rupestri del Monte Bego e della Valle delle Meraviglie.; Musso, Carlo Vittorio, Generale italiano che negli anni Venti del Novecento fud'istanza nelle colonie italiane in Africa, da cui portò oggetti e fotografie regalati successivamente al Museo di Antropologia ed Etnografia di Torino.
Allestimenti museali (Oggetti e reperti museali; Sale del Museo di Antropologia)
Documentazione del patrimonio archeologico (Incisioni rupestri Valcamonica e Monte Bego; Missione Archeologica Italiana in Egitto)
Documentazione del patrimonio architettonico (Sedi del Museo di Antropologia ed Etnografia)
Documentazione del patrimonio etnoantropologico (Ritratti etnografici, ex Congo belga; Ritratti antropologici, Egitto; Ritratti etnografici, Libia e Somalia; Ritratti etnografici, Brasile (Bororo))
Paesaggio (Missione Archeologica Italiana in Egitto; Valli alpine nella provincia di Cuneo e Monte Bego; Costruzione ferrovia Matadi-Leopoldville, ex Congo belga)
Documentazione del patrimonio storico artistico (Collezione privata G.Marro)
Documenti di archivio (Legislazione antisemita e autarchica sabauda; Epistolario Bernardino Drovetti)
Famiglia (Ritratti familiari G. Marro)
Strumenti e macchine (trumenti di misurazione antropologici)
Libri a stampa e manoscritti (Legislazione antisemita e autarchica sabauda)
Medica (Preparati anatomici, reperti autoptici e pazienti psichiatrici)
Scienza (Reperti umani osteologici e mummificati su scavo e laboratorio; Ricerca in laboratorio)
Propaganda di regime (Riproduzione opere d'arte, ritratti antropometrici)
Marro, Giovanni; Sesti, Giuseppe Carlo; Bicknell, Clarence; Musso, Carlo Vittorio; Istituto di Antropologia ed Etnografia di Torino, collaboratori
2019