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Monumenti delle Puglie
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Campania
Napoli
Napoli
Via Vittorio Emanuele III, 80133 Napoli
raccolta
collezionistico
Si tratta di un Album che contiene 185 fotografie, ovvero una parte consistente delle immagini realizzate da Romualdo Moscioni, presumibilmente tra la fine degli anni ottanta e i primi anni novanta del Novecento, vendute dal fotografo in un Catalogo denominato "Apulia Monumentale". Probabilmente, l'Album "Monumenti delle Puglie", custodito presso la Società Napoletana di Storia Patria, è stato acquistato o collezionato e depositato da alcuni soci, studiosi d'arte, pugliesi, in particolare Ettore Bernich e Giuseppe Ceci. A seguire la storia della campagna fotografica in Puglia di Romualdo Moscioni, da cui provengono questi fototipi insieme a tutti quelli dell'Album in questione: "Nei primi decenni dopo la fondazione del Regno d’Italia nel 1861 sorsero numerose istituzioni preposte anzitutto alla sistematica inventariazione delle opere d’arte e dei monumenti italiani, oltre che alla loro tutela e conservazione. In ogni parte del paese furono compilati registri che dovevano offrire una basilare visione d’insieme sullo stato dei singoli monumenti. In questo contesto il Ministero della Pubblica Istruzione, all’epoca la massima autorità per la tutela del patrimonio artistico, nel 1878 esortò i governi provinciali a dare incarico di svolgere campagne fotografiche per documentare in particolare le architetture medievali delle singole regioni. Nella Puglia ricca di storia, con i suoi numerosi castelli e chiese di epoca normanna e sveva, furono presto condotte campagne fotografiche di proporzioni minori ad opera di fotografi del posto, come Pietro Barbieri nel Salento o Nicola de Mattia a Bari. Nella fase preparatoria della quarta Esposizione nazionale, che doveva essere inaugurata nel novembre 1891 a Palermo, l’archeologo Giacomo Boni insieme al commissario Raffaele Lambarini, responsabile per le Reali Basiliche Palatine in Puglia, propose una campagna di dimensioni più estese. A quanto pare era in programma di dedicare alla regione una sezione a parte nella mostra, con l’esposizione di riproduzioni fotografiche di opere medievali in luogo degli originali. Questo progetto non ebbe esito, ma il Ministero della Pubblica Istruzione bandì comunque un concorso per far realizzare in un primo momento 50 riproduzioni in grande formato 30 × 40. Nell’ambito del concorso il fotografo Romualdo Moscioni si affermò sui fratelli Alinari di Firenze, su Giorgio Sommer, di origine tedesca ma residente a Napoli, e infine sul veneziano Giovanni Battista Brusa – tutti concorrenti con stabilimenti fotografici già avviati. Con la denominazione di Reali Basiliche Palatine pugliesi si intendono quattro imponenti edifici chiesastici, Santa Maria Assunta di Altamura, Sant’Eustachio di Acquaviva delle Fonti, San Nicola di Bari e San Michele Arcangelo di Monte Sant’Angelo. Queste chiese alto-medievali, erette tutte tra l’XI e il XII secolo, non erano sottoposte al Papa, bensì legate in modi diversi alla dinastia normanna. Anche nel sistema ordinativo dell’inventariazione dei monumenti dell’Italia postunitaria costituivano un gruppo a parte. Secondo l’idea iniziale del Ministero della Pubblica Istruzione avrebbero dovuto rappresentare il punto di partenza per la documentazione fotografica in Puglia. Il 27 novembre 1891, quando l’incarico ufficiale fu assegnato a Moscioni, quest’ultimo si trovava già in Puglia e si era già messo all’opera, presumibilmente per poter sfruttare al meglio le favorevoli condizioni di luce dei mesi invernali. Già nel gennaio successivo consegnò le prime 40 stampe all’ufficio preposto. Tra queste tuttavia non figuravano ancora le fotografie delle Reali Basiliche Palatine, mentre furono documentati monumenti situati a Matera, Bitonto, Ruvo, Castel del Monte e Benevento – da un punto di vista tematico la campagna si era dunque estesa rapidamente. Alla fine tuttavia ben un quinto di un totale di 235 fotografie in grande formato sulla Puglia riguardava le quattro basiliche in questione: 22 immagini su Bari, 21 su Altamura, 3 su Acquaviva delle Fonti e soltanto due su Monte Sant’Angelo. La campagna fotografica pugliese di Moscioni, conclusasi nell’estate del 1892, non solo costituisce un primo completo inventario del panorama monumentale locale, bensì rappresenta anche una vera e propria esplorazione e visualizzazione del Sud d’Italia, fino ad allora spesso trascurato. Sebbene l’incarico da parte del ministero riguardasse la realizzazione di riprese fotografiche esterne ed interne di edifici di interesse storico-artistico, oltre che di dettagli, come ad esempio della porta di bronzo di Benevento, e di opere d’arte mobili, le immagini di Moscioni riflettono anche l’interesse del fotografo per il paese e per le persone. Così ad esempio in una ripresa fotografica della cattedrale di Bitonto Moscioni non solo mette in evidenza la struttura architettonica e la spaziosa piazza antistante, ma al contempo inserisce abilmente nella composizione le ceramiche esposte per la vendita facendole risaltare in primo piano. A una disamina più attenta, davanti al castello normanno-svevo di Gioia del Colle si scorgono nell’ombra un carro rudimentale, mantelli appesi ad asciugare sulle mura medievali, mentre due donne di fronte si accingono al loro lavoro. Anche la riproduzione fotografica dell’abside del San Sepolcro di Barletta finisce per assomigliare a un’animata scena di strada, e ciò evidentemente non si deve soltanto al punto di osservazione necessario per effettuare la ripresa. In questo modo le fotografie offrivano all’osservatore non solo materiale di studio su una regione fino ad allora in parte “poco esplorata o addirittura del tutto sconosciuta” (Moscioni), bensì trasponevano quanto raffigurato in un ambiente vivace e quasi presente. Questo materiale eterogeneo consistente di 235 riproduzioni fu messo in vendita da Moscioni con il titolo di 'Apulia Monumentale' al prezzo di 200 Lire in un plico chiuso, sebbene fosse possibile acquistare le fotografie anche singolarmente." (estratto dal Catalogo della mostra on line "Romualdo Moscioni. Apulia Monumentale", a cura del Kunsthistorisches Institut in Florenz, http://www.khi.fi.it/5159964/20150504_Moscioni, dal 4 maggio 2015, u.c. settembre 2016).
numerico
proprietà ente privato
1880 / 1898
1891 / 1898
Stabilimento Fotografico Artistico Commerciale Romualdo Moscioni, Romualdo Moscioni (1849-1925), nato a Viterbo, è attivo a Roma dal 1868. In questo anno egli inaugurò a Roma uno Stabilimento Fotografico Artistico Commerciale, attività che condusse per tutta la vita in diverse sedi, sempre nei dintorni di piazza di Spagna, in via dei due Macelli e poi in via Condotti. Vedutista e specializzato in opere di scavo e di archeologia cristiana. Intorno al 1903 disponeva secondo le sue stime di oltre 12.000 riproduzioni, in parte realizzate su incarico del Ministero della Pubblica Istruzione e di altre istituzioni. Stando a quanto dichiarato nel suo catalogo possedeva in questo modo una delle “collezioni più grandi e complete di negativi di lastre fotografiche”, che intendeva coprire tutti i settori dell’arte e dell’archeologia. A costituire un elemento di particolarità della sua offerta erano, tra le altre, le documentazioni fotografiche di arte etrusca, di lavori cosmateschi romani e delle opere e dei monumenti dell’Italia meridionale. Come si evince dal testo pubblicitario sul catalogo di vendita del 1903, Moscioni individuava i suoi acquirenti soprattutto nei “Signor Professori Archeologi e altri”, per i quali le sue riproduzioni costituivano materiale di studio. Anche nel modo di documentare si distingueva da molti dei suoi colleghi, che con le loro fotografie intendevano raggiungere una clientela decisamente più ampia. Nel 1921/1922 pubblica la quarta edizione del suo catalogo comprendente 24.900 soggetti. I circa 26.000 negativi lasciati da Moscioni alla sua morte sono conservati oggi nella Fototeca dei Musei Vaticani, all’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione, oltre che all’American Academy in Rome e in altre istituzioni romane. Il suo archivio è passato in gran parte ai Musei Vaticani. I restanti soggetti furono suddivisi in parte nella Fototeca dell’Accademia Americana di Roma, in parte al Ministero della Pubblica Istruzione (oggi ICCD-Fototeca Nazionale) e anche presso l’Archivio Fotografico del Comune di Roma (oggi Museo di Roma a Palazzo Braschi). Altre fotografie sono presenti presso la Fototeca della Biblioteca Hertziana, la Biblioteca Vallicelliana e la Fototeca della Fondazione Zeri. Alcune foto di Moscioni sono custodite anche nella Biblioteca Apostolica Vaticana.
Documentazione del patrimonio culturale
Documentazione del patrimonio architettonico
Documentazione del patrimonio storico artistico
Moscioni, Romualdo
2018