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Archivio fotografico Alessandro marchese Bruti Liberati 43.002802, 13.764019 Archivio fotografico Alessandro marchese Bruti LiberatiCorso Vittorio Emanuele II 45, Ripatransone, AP (Indicazioni stradali)

Archivio fotografico Alessandro marchese Bruti Liberati

E-mail

archivioambl@gmail.com

Regione

Marche

Provincia

Ascoli Piceno

Comune

Ripatransone

Indirizzo

Corso Vittorio Emanuele II, 45

Definizione

archivio

Tipologia

personale

Consistenza

1.000-5.000

Descrizione e composizione

I fototipi di cui l’Archivio fotografico AMBL si compone sono, per la maggior parte, negativi su lastra di vetro al bromuro d'argento nel formato 9x12 cm, con pochi pezzi nei formati dal 4,5x5 al 21x27 cm, per un totale di 2.728 lastre; in minor numero sono presenti pellicole negative in nitrato di cellulosa, sia piane che in striscia, per un totale di 208 fotogrammi. Si conservano, inoltre, positivi ad annerimento diretto, tratti dallo stesso fotografo - di cui alcuni raccolti in un album coevo - cinque diapositive stereoscopiche, su lastra di vetro, numerose stampe vintage e alcuni negativi prodotti da altri fotografi, attrezzatura e materiali per la camera oscura, un nutrito numero di cartoline e riviste fotografiche d'epoca. Lo sguardo fotografico del marchese Alessandro Bruti Liberati, comune a molti sui contemporanei, è rivolto principalmente agli aspetti della vita della propria città, ai suoi abitanti e alle loro attività quotidiane, ai rituali civili e religiosi, allo spazio urbano, alle architetture e ai monumenti, alle fiere e ai mercati, agli avvenimenti importanti, ai lavori in campagna. Una nutrita serie di negativi, è dedicata, inoltre, ai ritratti dei suoi concittadini, molti dei quali messi in posa davanti ad un fondale. Le persone ritratte appartengono a tutte le classi sociali, a tutte le professioni e a tutte le età: popolani, nobili e borghesi, religiosi, militari, studenti, muratori, contadini e professionisti; non mancano diversi autoritratti e alcuni ritratti post mortem. Fotografa, infine, anche altre località limitrofe, tra le quali le vicine Cupra Marittima, Grottammare, San Benedetto del Tronto, Montedinove, Porchia (Montalto delle Marche), Spinetoli, Acquaviva Picena, Ascoli Piceno, Fermo, e le più remote, per l'epoca, Roma, Chieti, Padova, Mestre, Venezia e Trieste. La sua produzione fotografica, avvenuta a cavallo dei secoli XIX e XX, documenta il passaggio dall'età umbertina a quella giolittiana - periodo di grandi riforme politiche e sociali, di sviluppo economico, tecnologico e sociale e dunque le nuove conquiste nel campo della scienza e della tecnica; documenta l'arrivo in città dell'illuminazione elettrica, dell'acquedotto, delle prime corriere motorizzate, la meccanizzazione dei lavori agricoli, il cambiamento nell'abbigliamento, almeno per i più abbienti, i ritrovi nei caffè, i primi stabilimenti balneari e i bagni al mare, la Belle Époque di una provincia marchigiana. Il marchese Bruti Liberati è riuscito, attraverso la costante ripetizione del gesto fotografico a realizzare una sorta di iconografia urbana della propria città, documentando gli antichi monumenti, le numerose modifiche all’assetto urbano di quegli anni. Ha contemporaneamente raccontato riti che da secoli si ripetevano invariati, come le processioni religiose, e i mutamenti in atto nei costumi e nella società; è riuscito con la serie dei numerosissimi ritratti ha fornire uno spaccato dei tipi sociali, di una piccola città di provincia divisa tra l’urbe e la campagna.

Ordinamento

numerico, cronologico, misto

Collegamento alla scheda descrittiva del sistema di provenienza

-

Condizione giuridica

proprietà ente privato

Cronologia produzione

1889 / 1913

Cronologia formazione

- / -

Produttori

Alessandro Bruti Liberati, Alessandro Bruti Liberati, quartogenito del marchese Filippo (1791 - 1867), erudito ricercatore e storico del Piceno, e di Ippolita dei conti Compagnoni Marefoschi (1806 - 1888), nasce a Ripatransone il 22 gennaio 1844.
Compie i primi studi presso il seminario vescovile della città natale, si appassiona alla cultura classica e all’archeologia. Successivamente viene iscritto, insieme ai fratelli, in istituti gestiti da Gesuiti prima a Loreto poi a Roma.
In quest’ultima città ha modo di frequentare la corte papale di Pio IX, pontefice marchigiano, che in gioventù fu amico e compagno di scuola del padre Filippo. Alla morte di quest’ultimo, avvenuta nel 1867, Alessandro viene accolto come “cameriere privato” dallo stesso Pontefice.
Gli anni passati a Roma sono molto importanti per la formazione del marchese Alessandro, qui infatti poté approfondire i suoi molti interessi, tra i quali quelli legati alla recente invenzione della fotografia che allora stava riscuotendo un notevole successo, Pio IX fu il primo Papa ad essere fotografato.
Nel 1878, alla morte del pontefice Pio IX, Alessandro torna definitivamente a Ripatransone per dedicarsi all’amministrazione dei beni di famiglia; si inserisce attivamente nella vita pubblica e politica della cittadina, ricopre diverse volte il ruolo di consigliere e assessore comunale, quello di presidente di diverse associazioni locali, dirige il locale museo civico donando molti reperti archeologici acquistati o rinvenuti nei suoi possedimenti e, soprattutto, si dedica con costanza e prolificità all’arte della fotografia per tutto il resto della sua vita.
Muore a Ripatransone il 25 dicembre 1914, lasciando un archivio di circa tremila negativi realizzati all’incirca tra il 1889 e il 1913.

Soggetti

Ambiente urbano
Architettura
Costume
Cronaca
Documentazione del patrimonio architettonico
Documentazione del patrimonio culturale
Documentazione del patrimonio storico artistico
Documenti di archivio
Eventi storici
Famiglia
Paesaggio
Politica
Reportage
Ritrattistica
Scuola e istruzione
Spettacolo
Trasporti
Vita quotidiana

Autori

Alessandro Bruti Liberati

Data redazione

2023

Note

Dichiarato di notevole interesse storico nel novembre 1987 dalla Soprintendenza archivistica e bibliografica delle Marche, l’archivio è stato per oltre un secolo conservato nel palazzo della famiglia Bruti Liberati a Ripatransone (AP).
Dal dicembre 2020, con atto di donazione da parte dell'erede Filippo Maria Bruti Liberati, la proprietà dell'archivio è stata trasferita alla Banca di Ripatransone e del Fermano - Credito Cooperativo Sc., che ha da subito espresso il proposito di valorizzare il materiale fotografico di cui è entrata in possesso rivolgendosi ad un professionista del settore, l'archivista Marco Di Marco, il quale ha proposto un complesso intervento di riordino, inventariazione, pulitura, ricondizionamento, digitalizzazione, catalogazione e pubblicazione su sito web dedicato dell’archivio fotografico, in un’ottica di conservazione e valorizzazione di queste preziose fonti documentarie. L’intervento proposto, finanziato dalla BCC di Ripatransone e autorizzato dalla Soprintendenza archivistica e bibliografica delle Marche, ha preso avvio nel giugno 2021 ed è tutt’ora in corso di svolgimento.

La denominazione “Archivio fotografico Alessandro marchese Bruti Liberati” è stata suggerita dal ritrovamento di un timbro a inchiostro con il quale il fotografo usava firmare le proprie stampe.

    • fot. prob. Attilio Lupidi, Il fotografo marchese Alessandro Bruti Liberati : Ripatransone, Monterone, 1890 circa, negativo, gelatina bromuro d’argento/ vetro, CC BY-NC-SA
    • Alessandro marchese Bruti Liberati, Famiglia Illuminati - Savini : Ripatransone, 1891 circa, negativo, gelatina bromuro d’argento/ vetro, CC BY-NC-SA
    • Marco Di Marco, Negativi su lastra di vetro al bromuro d'argento 9x12 cm, CC BY-NC-SA
    • Marco Di Marco, Negativi in nitrato di cellulosa, CC BY-NC-SA
    • Marco Di Marco, Positivi ad annerimento diretto, CC BY-NC-SA
    • Marco Di Marco, Albumine formato carte-de-visite, CC BY-NC-SA
    • Marco Di Marco, Torchietto per la stampa a contatto, positivo, stereoscopia, gelatina bromuro d’argento/ vetro, CC BY-NC-SA
    • Marco Di Marco, Negativo ricondizionato, CC BY-NC-SA