www.archiviotommasoli.it

info@archiviotommasoli.it

Veneto

Verona

Verona

via Macello, 29

complesso di fondi

professionale

50.000-100.000

L’Archivio Tommasoli conserva le immagini di quattro generazioni di fotografi: Silvio (1878 -1943), Filippo (1910-1985) e Fausto (1912-1971), Sirio (1947), Alessandra (1961), Fllippo (1990) oltre alle collezioni di altri autori non ancora catalogate. Si tratta di negative e diapositive su vetro e pellicola e di file digitali, frutto di un’attività artistica sviluppata a Verona dal 1906 fino ai nostri giorni, suddivise e organizzate in due fondi storici, riferiti all’opera di Silvio Tommasoli, (1906-1943) e a Filippo e Fausto Tommasoli (1932-1982) più i fondi contemporanei riferiti alle opere di Sirio, Alessandra e Filippo Tommasoli. Nei fondi storici si trovano, fra l’altro, ritratti a partire dal primo Novecento (come il poeta Barbarani, l’antropologo Callegari, il pittore Boccioni, Arturo Benedetti Michelangeli, Maria Callas...) realizzati quasi sempre con il banco ottico, e altri di personaggi del mondo artistico, imprenditoriale e culturale non solo veronese, oltre a fotografie sperimentali e di pura ricerca artistica. Ci sono poi le immagini del territorio, di Verona e del Lago di Garda con lavori datati a partire dal 1910, e di altre località e città italiane e straniere. Nell’archivio sono inoltre presenti materiali e attrezzature delle varie epoche, numerosi documenti, testi e pubblicazioni di argomento specifico, d’arte e di letteratura. Un patrimonio che solo in parte è stato proposto al pubblico in una mostra organica nella rassegna “Oltre l'argento, i Tommasoli fotografi dal 1906”, organizzata nel 2007 dal Comune di Verona presso il Centro Internazionale di Fotografia Scavi Scaligeri, e nella grande mostra organizzata nel 2008 da Olga Sviblova alla Photobiennale di Mosca, con l’esposizione di opere dai primi del Novecento fino agli anni Novanta. Sirio e Alessandra Tommasoli sono impegnati da alcuni anni nell’obiettivo di valorizzare il patrimonio artistico del fondo, procedendo all’analisi e alla selezione degli originali conservati in negative e diapositive su vetro, pellicola e file digitale, anche al fine di inserirli in un adeguato database per rendere consultabile il fondo dagli studiosi e dal pubblico. Attualmente stanno conducendo la sistemazione, la schedatura, la pulitura e la traduzione su supporto digitale delle prime opere selezionate, stampandole con tecnica fine art su supporti di pregio destinati alla conservazione ed esposizione museale, e hanno avviato la produzione delle prime tirature numerate destinate al mercato del collezionismo, presentate con successo al MIA di Milano dal 13 al 15 maggio 2011. Intendono inoltre ricostruire il percorso artistico degli autori che li hanno preceduti, avvalendosi dei diversi documenti presenti, allo scopo di diffonderne la conoscenza delle opere nel modo più approfondito e completo. Nel 2012 Piazza S. Nicolò è stata dedicata dal Comune di Verona a Filippo e Fausto Tommasoli e nel 2014 il fondo ha ricevuto il riconoscimento dalla Regione Veneto. Le pubblicazioni - il volume “Dal lago di Garda 1920-1935”, Verona, 1991; - il volume “Verona, un secolo d’immagini nell’Archivio Tommasoli”, Verona, 1996; - il catalogo della mostra “Oltre l’argento, i Tommasoli, fotografi dal 1906”, Verona e Mosca, 2007-2008; - “San Pietroburgo”, libro Fine Art in 10 + 1 esemplari numerati a mano, Verona, 2008; - la tesi “Organizzare una mostra di fotografia: i Tommasoli”, presentata da Stella Galvani a conclusione del corso di laurea in Scienze e Tecnologie delle Arti e dello Spettacolo presso l’Università Cattolica, 2010; - il catalogo della mostra “L’Anima del Lago”, Malcesine, 2011; - il catalogo della mostra “Silvio, Filippo e Fausto Tommasoli”, Milano, 2011; - il catalogo della mostra “Sirio e Alessandra Tommasoli”, Milano, 2012; - il volume “Filippo e Fausto Tommasoli, la fotografia e la parola”, Verona, 2012; - il catalogo della mostra “I Volti dell’Opera”, Verona, 2015; - il catalogo della mostra “Tra sangue e Fango. La Grande Guerra nei volti, nelle mani, nelle parole del popolo che l’ha vissuta”, Verona, 2016; - il catalogo della mostra “Lo Sguardo Innocente. Bimbi e bimbe del Novecento. Ritratti dall’Archivio Tommasoli”, Verona, 2016.

misto

-

detenzione ente privato

1870 / 2017

1906 / 2017

Studio Tommasoli, Silvio (Verona 1878-1943) figlio di Filippo Tommasoli, pergamenista e calligrafo proveniente da Urbino, compie gli studi artistici all’Accademia di Belle Arti Cignaroli – di cui era presidente il fotografo Lotze – con maestri quali Napoleone Nani e Mosé Bianchi.
Nel 1898 si trasferisce a Milano dove frequenta l’Accademia di Brera, ottiene l’abilitazione all’insegnamento e si dedica alla pittura, alla grafica – sua è la copertina del mensile “L’Amore Illustrato”, gennaio 1900, che inaugura il nuovo secolo – e alla fotografia collaborando con la storica “Eliotipia Calzolari Ferrario”, con cui partecipa nello stesso anno all’“Esposizione Universale” di Parigi.
Nel 1902, con l’amico Bressanini, ha l’opportunità di aprire a Recoaro, nota località climatica alla moda, uno studio fotografico frequentato assiduamente dagli amici, quali il poeta Barbarani, l’antropologo Callegari, il pittore Boccioni...
È in questi anni che il giovane Tommasoli indaga e approfondisce il suo linguaggio di fotografo, che poi articolerà percorrendo con personalità i generi della nuova arte, interpretando a volte con ironia il forte ruolo sociale che ne caratterizza l’esplosione mediatica, altre volte traducendo l’azione fotografica in provocazione.
Nel 1906 apre il suo primo studio a Verona, in via XX Settembre, da dove si trasferisce successivamente in via Sant’Andrea e poi nel 1922 in via San Nicolò. Il lavoro professionale di Silvio Tommasoli è dedicato da subito soprattutto al ritratto e al paesaggio, che realizza con stile poco incline al pittorialismo, sebbene ne rimangano alcune pregevoli citazioni, mentre molte sono le opere di ricerca che testimoniano la sua particolare attenzione all’azione (evento) della fotografia in sè, che a volte invade il soggetto rappresentato fino a dichiarare apertamente il processo (rito) del fare.

A Silvio, allontanato dalla città dal regime fascista, negli anni Trenta succedono i figli Filippo (Verona 1910-1985), con alle spalle studi filosofici, e Fausto (Verona 1912-1971), pittore diplomato all’Accademia di Belle Arti. Tutti e due avevano studiato anche al Conservatorio Musicale e questo in parte spiega l’assiduità con cui il loro atelier era frequentato non solo da artisti e poeti, ma anche da musicisti e cantanti, come gli amici Carlo Carrà, Lucio Fontana, Giacomo Manzù... Arturo Benedetti Michelangeli, Maria Callas...
Filippo e Fausto, che hanno sempre firmato assieme le loro fotografie, hanno continuato a operare nella sede di via San Nicolò, dedicandosi con grande personalità e professionalità al ritratto, realizzando immagini soprattutto in bianco e nero, e al reportage culturale e del territorio, lavorando per Enti turistici in Veneto, Liguria, Campania, Sicilia... oltre che per la Cassa di Risparmio e la Banca Popolare di Verona, la Achille Lauro, la Metro Goldwyn Mayer... con numerosissime fotografie pubblicate in Italia e all’estero.
La loro attività artistica spazia dal nudo, genere in cui esprimono un linguaggio secco e essenziale, allo still-life, al paesaggio urbano. Si tratta di immagini ricche di cultura e di forza, complesse e a volte aggressive, sempre dense di tendenze e tensioni della loro epoca.

Fotografia artistica (Fotografia di ricerca 1910 - 1970; Nudo 1910 -1970; Still life 1935 - 1960)
Paesaggio (Venezia 1906 - 1910; Costiera amalfitana 1950 -1960; Lago di Garda 1920 - 1970; Vicenza 1950 - 1960; Verona 1906 -1970)
Ritrattistica (personaggi 1906 - 1970; artisti e poeti 1906 - 1970; musicisti e cantanti 1906 - 1970; attori e attrici 1906-1970)

Tommasoli, Silvio ; Tommasoli Filippo; Tommasoli Fausto

2017