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Archivio storico della Curia generale delle Suore Cappuccine di Madre Rubatto 41.919275, 12.486297 Archivio storico della Curia generale delle Suore Cappuccine di Madre RubattoVia Ulisse Aldrovandi n. 19, Roma, RM (Indicazioni stradali)

Archivio storico della Curia generale delle Suore Cappuccine di Madre Rubatto

E-mail

archivio.mrubatto@scmrubatto.org

Regione

Lazio

Provincia

Roma

Comune

Roma

Indirizzo

Via Ulisse Aldrovandi, 19

Definizione

archivio

Tipologia

istituzionale

Consistenza

5.000-10.000

Descrizione e composizione

Fin dal 1885, inizio della fondazione dell’Istituto delle Suore Terziarie cappuccine (dal 1972 denominate Suore Cappuccine di madre Rubatto), si è andato sedimentando un fondo fotografico nell’Archivio storico della Curia generale. Dopo la decentralizzazione dell’Istituto in Provincie e Delegazioni regionali, a partire dal 1972, la documentazione fotografica, prodotta nelle diverse aree geografiche, è stata conservata negli archivi provinciali e regionali locali, e, in misura decrescente e sporadica, in quello della Curia generale. Il fondo è costituito da stampe di vario formato in bianco e nero e a colori prodotte in un arco di tempo che va dal 1885 al 2000; raffigurano in prevalenza ritratti di singole suore o in gruppo; eventi liturgici e celebrazioni comunitarie, paesaggi e popolazioni autoctone delle missioni, nonché attività apostoliche dell’Istituto. Una produzione segnatamente copiosa si registra proprio in occasione dell’inaugurazione delle missioni in Africa (dal 1937 al 1942, con il ritorno avvenuto nel 1964), in Brasile (dal 1972 in poi) e in Patagonia (dal 1947). In questi casi la finalità delle raccolte non sembrano limitate a rappresentare la realtà missionario-apostolica, ma altresì quella culturale e naturalistica, ancor poco conosciuta in Italia. Pertanto tra le foto ‘ufficiali’ di gruppo non è insolito trovare ritratti di autoctoni raffigurati nelle loro acconciature o nei vestiti tradizionali; altre immagini riguardano la fauna locale e i paesaggi, secondo un gusto narrativo-documentario assai diffuso nella tradizione odeporica precedente la prima metà del secolo scorso. E se l’autorialità del fondo in genere rimane anonima, è da attribuire in larga parte a Madre Romana Villa la documentazione fotografica prodotta a partire dal 1964, almeno fino al 1982, quando termina il mandato di Madre generale e con esso la possibilità di frequenti spostamenti e lunghi soggiorni nelle missioni e nelle Case dell’Istituto presenti in America latina e in Africa. In aggiunta alla documentazione a stampa, per documentare e promuovere le missioni e le attività assistenziali ed educative svolte dalle Suore, Madre Villa mette anche mano a una ricca produzione di diapositive a colori. È sempre Madre Romana Villa che, oltre a contribuire sensibilmente a produrla, ha ordinato larga parte della documentazione fotografica affluita nel tempo nell’Archivio storico della Curia generale fino al 1994. Nelle serie denominate “Persone”, “Attività” e “Luoghi” ha ordinato la documentazione per tematiche, aree geografiche e attività caratterizzanti il carisma dell’Istituto. Una quarta serie è ordinata cronologicamente in parallelo agli eventi storici che hanno interessato l’Istituto: consiste in 37 buste con estremi cronologici che vanno dal 1885 al 2000 (l’estensione temporale è dovuta ad interventi successivi al trasferimento dell’Archivio nella sede di Roma). Una quinta serie è ordinata in 8 scatole divise per Province e Regioni: “Italia”, “Uruguay”, “Argentina”, “Brasile sud”, “Brasile nord-est”, “Etiopia” e “Perù”, che però, a partire dal 2000, sono state costantemente implementate in modo incoerente e disordinato. Il Fondo è attualmente in fase di riordino, pertanto è ipotizzabile una quantità di fotografie non ancora individuate che possano accrescerlo.

Ordinamento

misto

Collegamento alla scheda descrittiva del sistema di provenienza

-

Condizione giuridica

proprietà ente privato

Cronologia produzione

1885 / 2000

Cronologia formazione

1984 / 2000

Produttori

Suore Cappuccine di Madre Rubatto, il 23 gennaio 1885 a Loano, nella diocesi di Albenga, viene fondato, inizialmente per interessamento di una laica e di un Cappuccino, poi plasmato e caratterizzato dal carisma donato dallo Spirito a Madre Francesca Rubatto, l’Istituto delle Terziarie Cappuccine di Loano. Insieme alla preghiera le religiose, che si rifanno alla spiritualità francescano-cappuccina, sono chiamate ad attendere allo specifico servizio di assistenza domiciliare dei poveri infermi e all’istruzione catechistica delle fanciulle povere. Solo alcuni anni dopo, a partire dal 1892, per rispondere all’inattesa chiamata missionaria, le Cappuccine estenderanno il loro campo d’azione, e di conseguenza la tipologia del servizio d’origine, anche in America latina. Ottenuto il riconoscimento canonico da parte della Santa Sede nel 1910, nel 1928, dopo un lungo iter, hanno la gioia di veder approvate definitivamente anche le loro prime Costituzioni generali (ancora rinnovate, dietro impulso del Concilio Vaticano II, nel 1982, e definitivamente approvate nel 2003). In poco più di cinquant’anni dalla fondazione le Terziarie sono presenti non solo in Italia ed America, ma anche in Africa. Oggi l’Istituto, che dal 1972 ha assunto la nuova denominazione di Suore Cappuccine di Madre Rubatto, nonostante il ridimensionamento nel numero di religiose ed opere, è ancora presente nei tre Continenti ed attivo nel servizio assistenziale, educativo e pastorale, soprattutto in quelle ‘periferie esistenziali’ dove sempre ci sono ferite nel corpo e nello spirito da lenire e consolare.

Soggetti

Documentazione del patrimonio culturale

Autori

-

Data redazione

2018

    • Sede dell'Archivio storico della Curia, XX secolo, CC BY-SA