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Archivio fotografico Museo Archeologico Regionale Paolo Orsi - \'Teatro\' 37.076463, 15.285635 Archivio fotografico Museo Archeologico Regionale Paolo Orsi - \"Teatro\"viale Teocrito 66, Siracusa, SR (Indicazioni stradali)

Archivio fotografico Museo Archeologico Regionale Paolo Orsi – “Teatro”

E-mail

parco.archeo.siracusa@regione.sicilia.it

Regione

Sicilia

Provincia

Siracusa

Comune

Siracusa

Indirizzo

viale Teocrito, 66

Definizione

raccolta

Tipologia

istituzionale

Consistenza

10.000-50.000

Descrizione e composizione

L'Archivio fotografico del Museo Archeologico Regionale Paolo Orsi di Siracusa è un archivio di immagini digitali. L'esigenza di fotografare, catalogare e studiare i reperti archeologici custoditi nelle sale e nei magazzini del Museo ha portato alla creazione di questo archivio di immagini dei reperti esposti e non. Dal 2003 circa il fotografo conserva e implementa l'archivio, man mano che le esigenze dell'istituzione lo richiedono. Il Museo Archeologico Regionale Paolo Orsi, adesso, è parte del Parco Archeologico e paesaggistico di Siracusa, Eloro, Villa del Tellaro e Akrai. Per questo motivo l'archivio fotografico sarà implementato anche da immagini dei siti archeologici come il Parco Archeologico "Neapolis" di Siracusa, il Parco Archeologico "Akrai" di Palazzolo Acreide, il Castello Eurialo, il Ginnasio romano, il sito archeologico della Villa del Tellaro o Eloro; nonché il Museo Archeologico "Palazzo Cappellani" di Palazzolo Acreide. Le immagini sono per lo più in alta risoluzione e con riprese dei dettagli per ogni reperto, moneta, gioiello antico o statua. L'archivio ha una quantità di circa 35.000 immagini.

Ordinamento

misto

Collegamento alla scheda descrittiva del sistema di provenienza

-

Condizione giuridica

proprietà ente pubblico

Cronologia produzione

2003 / -

Cronologia formazione

2003 / -

Produttori

Museo archeologico regionale Paolo Orsi

Soggetti

Documentazione del patrimonio archeologico (Reperti archeologici e architettonici risalenti a varie epoche dall'Era del pleistocene ai primi secoli dopo Cristo, provenienti dalla Sicilia orientale.)

Autori

Museo archeologico regionale Paolo Orsi

Data redazione

2020

Note

L'Archivio fotografico storico del Museo Archeologico, già, Nazionale di Siracusa, che fu istituito nel 1886 nella sede in piazza Duomo, nacque con gli studi sul territorio siciliano di Paolo Orsi. Il grande archeologo diresse il museo dal 1891, e fino agli anni '30 lo arricchì di reperti archeologici provenienti da tutta la Sicilia orientale contribuendo, con i suoi collaboratori, alla realizzazione di archivi di immagini fotografiche e disegni. L'archivio storico di immagini fotografiche è rimasto di competenza della Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Siracusa che gestisce ad oggi in modo eccelso le vecchie immagini su diversi supporti, digitalizzandole. Nel 1988 il Museo Archeologico Regionale Paolo Orsi si è trasferito in una nuova e avveniristica struttura al di fuori dalle mura di Ortigia, nella parte alta della città di Siracusa, vicino al Parco Archeologico della Neapolis, nella cui gestione rientra, appunto, la creazione e gestione di un nuovo archivio fotografico digitale.

    •   Archivio fotografico Museo archeologico reg. Paolo Orsi SR - Gallitto G. , alabastron corinzio da Megara Hyblaea (SR), età Corinzio Medio 600-575 a.C. Tre figure maschili di danzatori grotteschi, impegnati nella loro danza corale e rituale., Fotografia Still life , CC BY-NC-ND
    •   Archivio fotografico Museo archeologico reg. Paolo Orsi SR - Gallitto G. , cratere a calice siceliota a figure rosse, da Contrada Gelso, tra Akrai e Noto (SR), IV sec a.C. Sul lato A, su un pilastrino, un papposileno, che suona uno strumento. A sinistra una vecchia con il chitone sull'altalena, su cui, dall'altra parte, un fliace, nel tipico costume, colto nel momento del salto. L'atteggiamento delle braccia lo rende simile ad un buffo insetto che svolazza. Sul lato B, una figura femminile è rivolta ad un satiro nudo, con un grappolo d'uva in mano. È probabile che le figure derivino da un testo teatrale. Il cratere è attribuito al Pittore della Pisside di Lugano., Fotografia Still life , CC BY-NC-ND
    •   Archivio fotografico Museo archeologico reg. Paolo Orsi SR - Gallitto G. , attribuito al Pittore dei Satiri lanosi, cratere a campana attico a figure rosse, da Gela coll. Iozza, metà V sec. a.C. La figura del lato A mostra Dioniso con un lungo chitone, che allunga la mano verso un sileno itifallico, con orecchie e barba caprina, per togliergli il mantello. L'altra scena mostra Circe che caccia un altro sileno, che cammina in maniera animalesca. Si ritiene che la scelta si ispiri ad un dramma satiresco perduto, di Eschilo, derivato dall'episodio omerico di Circe, nel quale il ruolo di vittime della maga era svolto dal coro dei satiri anziché dai compagni di Ulisse., Fotografia Still life , CC BY-NC-ND
    •   Archivio fotografico Museo archeologico reg. Paolo Orsi SR - Gallitto G. , statuetta di sphenopògon, da Siracusa, necropoli del Fusco, IV sec. a.C. Di probabile fabbrica siracusana, la statuetta è un attore comico della commedia di mezzo. La figura con un enorme ventre prominente, indossa il classico costume itifallico., Fotografia Still life , CC BY-NC-ND
    •   Archivio fotografico Museo archeologico reg. Paolo Orsi SR - Gallitto G. , figurine di attori della commedia, da Siracusa, Ortigia, IV sec. a.C. Figurine che ripropongono il motivo dello schiavo sorpreso dal padrone a gozzovigliare. Hanno espressioni grottesche del volto e la sproporzione tra le diverse parti del corpo evidenzia la comicità. probabile fabbrica siracusana., Fotografia Still life , CC BY-NC-ND
    •   Archivio fotografico Museo archeologico reg. Paolo Orsi SR - Gallitto G. , rhyton a figure rosse, da Siracusa, Epipoli, IV sec. a.C. Vivace scena teatrale, di cui sono protagonisti un vecchio padrone, con tunica rossa e il fliace, che regge uno specchio., Fotografia Still life , CC BY-NC-ND
    •   Archivio fotografico Museo archeologico reg. Paolo Orsi SR - Gallitto G. , modellino di maschera di satiro, da Centuripe (EN). II-I sec. a.C. Maschera teatrale, in contesto funerario, espressione di credenze salvifiche legate al culto di Dioniso., Fotografia Still life , CC BY-NC-ND
    •   Archivio fotografico Museo archeologico reg. Paolo Orsi SR - Gallitto G. , modellino di maschera di Pan, da Centuripe (EN), II-I sec. a.C.. Pan, dal IV sec. a.C. è un membro del corteo dionisiaco. La maschera, proveniente da una necropoli, va vista come manifestazione del dionisismo funerario., Fotografia Still life , CC BY-NC-ND
    •   Archivio fotografico Museo archeologico reg. Paolo Orsi SR - Gallitto G. , modello di maschera di vecchio satiro, da Centuripe (EN). III sec. a.C. La presenza di maschere teatrali all'interno di tombe non è inusuale. Il rapporto con Dioniso, patrono del teatro, era presente anche nelle necropoli; lo stesso Dio garantiva ai defunti uno stato di beatitudine ultraterrena. Così i corpi, dal IV sec. a.C., venivano circondati da oggetti che si riferivano a Dioniso., Fotografia Still life , CC BY-NC-ND
    •   Archivio fotografico Museo archeologico reg. Paolo Orsi SR - Gallitto G. , maschera teatrale da Megara Hyblaea, inizi V sec. a.C. - Unico esemplare di maschera teatrale in età arcaica, si adattava al volto dell'attore con un foro dietro l'orecchio destro che consentiva l'aggancio della parrucca., Fotografia Still life , CC BY-NC-ND