Descrizione e composizione
Formata a partire dal 1865 e acquistata nel 1913 dal Museo Preistorico Etnografico di Roma, è parte integrante di un fondo più ampio costituito da documenti manoscritti, libri e appunti raccolti dall’antropologo italiano dal 1865 fina alla data della sua scomparsa. Dalla vendita la vedova Costanza Casella Giglioli, tenne fuori almeno 3000 fotografie con soggetti vari montate su fogli e rilegati in dodici album, cinque dei quali dedicati al viaggio della Pirocorvetta Magenta, che successivamente furono donate, negli anni 50, dai figli alla Biblioteca dell’Istituto Geografico Militare. Luigi Pigorini, direttore del Museo, otteneva, quindi 6.095 immagini, di diversi formati, montate su cartoni e riunite in 25 grandi cartelle in 4°, più una in folio, a cui si aggiungevano 184 grandi lastre, di tema antropologico ritraenti gruppi della Nuova Guinea, e altre 73 lastre riproducenti oggetti etnografici (forse della collezione stessa del Giglioli).
La collezione, fu iniziata in occasione del viaggio di circumnavigazione del Globo che Giglioli intraprese dall’ottobre 1865 al marzo1868 sulla pirocorvetta Magenta.
Nata inizialmente come raccolta di ritratti fotografici d’indigeni dei vari paesi (Australia, Nuova Guinea, Perù, ecc.), spesso selezionati come documentazione sistematica per gli studi di Antropologia fisica e antropologia criminale (foto di prostitute e criminali dell'area europea), si aggiunsero numerosi altri temi e soggetti: foto di gruppi umani, vedute di villaggi, foto di oggetti etnografici conservati presso altri musei (Cambridge, Amburgo, Sydney, ecc.) ma anche sporadicamente anche immagini non fotografiche: acquarelli, disegni e ritagli di riproduzioni a stampa, utili a completare la documentazione sistematica di singoli argomenti.
Ogni cartone porta un’annotazione autografa di Giglioli, indicante, quasi sempre, il soggetto, la data, le circostanze dell'acquisizione, il nome del fotografo e/o il donatore, rendendo possibile così, a volte, risalire ad altre collezioni di fine '800 come quella del principe Roland Bonaparte, di Ettore Regalia, di Paolo Mantegazza e Giorgio Sommier in Lapponia, di Luigi Montanbone in Persia, di Felice Beato in Giappone e di fotografi e collezionisti legati da una rete di scambi che copriva tutto il Mondo.
I cartoni sono oggi conservati in base a una divisione per aree geografiche (Italia, Paesi Europei, Russia, Persia, Siria, India, Indonesia, Oceania, Australia, Tasmania, America del Nord, Meso-America, Brasile, Terra del Fuoco) in singole buste, raccolte in contenitori adeguati agli standard di conservazione previsti dal Photographic Activity Test