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Archivio Storico della Regione Liguria 44.413964, 8.906637 Archivio Storico della Regione LiguriaVia Rigola 3 - 16149 Genova, Genova, GE (Indicazioni stradali)

Archivio Storico della Regione Liguria

E-mail

archivi@regione.liguria.it

Regione

Liguria

Provincia

Genova

Comune

Genova

Indirizzo

Via Rigola 3 - 16149 Genova

Definizione

archivio

Tipologia

istituzionale

Consistenza

50.000-100.000

Descrizione e composizione

L’Archivio regionale conserva la documentazione prodotta dagli uffici regionali e numerosi fondi storici di uffici ed enti statali soppressi, le cui competenze sono state trasferite a Regione Liguria. Aggregati alla documentazione sono presenti fotografie e altri materiali fotografici organizzati in nuclei più o meno consistenti che documentano le diverse attività svolte dagli uffici produttori; sono di particolare interesse storico e culturale, ad esempio, le fotografie a corredo degli ex uffici del Genio Civile delle province liguri riguardanti le opere da essi eseguite, in materia di edilizia e lavori pubblici, e dei soppressi uffici turistici liguri inerenti le manifestazioni culturali e turistiche attuate per la promozione del territorio. Ultimamente si è proceduto al censimento dei materiali fotografici presenti in Archivio con la rilevazione, per ogni tipologia, delle dimensioni e dei procedimenti di realizzazione al fine di individuare le soluzioni più idonee da acquisire per garantirne la corretta conservazione. Il materiale fotografico censito presso l’Archivio Storico della Regione Liguria attualmente comprende circa 43.000 positivi (gelatina ai sali d’argento), 32.000 tra negativi e diapositive e 1200 lastre in vetro, ed è sostanzialmente suddivisibile in 6 macro aggregazioni. 1) Enti turistici liguri: 27.229 positivi; 22.010 negativi/diapositive Nel 2007 l’Archivio Storico della Regione Liguria riceve in eredità gli archivi delle Aziende di Promozione Turistica soppresse nel 2006: APT Riviera dei Fiori, APT Riviera delle Palme, APT Genova, APT Tigullio, APT Cinque Terre e Golfo dei Poeti. Questi archivi comprendono consistenti fondi fotografici prodotti dalle preesistenti Aziende di soggiorno, cura e turismo (A.S.C.T.) e dagli ex Enti Provinciali per il Turismo (E.P.T.), rispettivamente istituiti nel 1926 e nel 1936. Questo ricco patrimonio costituisce una fonte unica e preziosa per la storia del turismo in Liguria e dal censimento risulta così suddiviso: o APT Riviera dei Fiori: 1.347 positivi; 1.000 negativi/diapositive o APT Riviera delle Palme: 9.256 positivi; 8.510 negativi/diapositive o APT Genova: 6.630 positivi; 5.200 negativi/diapositive o APT Tigullio: 6.965 positivi; 6.000 negativi/diapositive o EPT La Spezia: 3.031 positivi; 1.300 negativi/diapositive 2) Ufficio Idrografico: 100 positivi 3) Osservatorio malattie delle piante: 3.165 positivi, 2.225 negativi/diapositive dei quali 1.034 su lastre di vetro e 220 diapositive. 4) Ispettorato provinciale agrario di Imperia: 6.738 positivi; 5.000 negativi/diapositive 5) Genio civile di Genova: 200 negativi/diapositive 6) Comunità ed Enti montani liguri: 2.191 positivi; 755 negativi; 350 diapositive Le fotografie sono in fase di catalogazione tramite la “scheda F” prevista dal Catalogo Nazionale dei Beni Culturali – ICCD, attualmente sono già state inserite 4.490 schede, per la maggior parte afferenti agli Uffici turistici liguri (4.195).

Ordinamento

misto

Collegamento alla scheda descrittiva del sistema di provenienza

vai alla scheda

Condizione giuridica

proprietà ente pubblico, detenzione ente pubblico

Cronologia produzione

1930 / 2011

Cronologia formazione

2000 / -

Produttori

Osservatorio per le malattie delle piante di Genova, Con la l. n. 888 del giugno 1913, Legge di Fitopatologia, si istituiva in Italia il servizio di ispezione delle malattie delle piante ma solo con il successivo regolamento approvato con D.L. 12 marzo 1916, n. 723 fu predisposto un primo piano di organizzazione del servizio di vigilanza sulle malattie delle piante, istituendo quattro tipi di organi, oltre alla Commissione consultiva per la difesa contro le malattie delle piante: Istituti di sperimentazione, Osservatori regionali, Delegati speciali per la Fitopatologia e Ispettori per le malattie delle piante.
Il D.M. 25 aprile 1917 istituì 21 Osservatori regionali di fitopatologia, in applicazione dell’art. 7 del regolamento; col medesimo decreto fu stabilita la circoscrizione di ogni Osservatorio, quello di Genova comprendeva le province di Genova e Porto Maurizio.
In Liguria già dal 1914 operava la Stazione di fitopatologia a Ventimiglia che ebbe come primo direttore, fino al 1918, Gustavo Leonardi, famoso entomologo, che già si trovava a Ventimiglia per la vigilanza sul commercio dell’esportazione dei fiori.
L’Osservatorio fu trasferito a Genova sul finire del 1919 e, per tutto l’anno 1920, fu provvisoriamente ospitato presso il Museo Civico di Storia Naturale; dal 1 gennaio 1921, per l’impossibilità di trovare a Genova locali adatti, la sede dell’Osservatorio fu posta a Chiavari.
Dall’Osservatorio dipendevano due Delegazioni: quella di Genova con sede presso il Museo civico di storia naturale e quella di Ventimiglia con sede propria. L’Osservatorio esercitava la vigilanza fitopatologica sulla produzione e il commercio di piante e semi in tutta la Liguria, sull’importazione di piante, semi e altri prodotti vegetali attraverso le dogane di Genova e Ventimiglia, favoriva la diffusione di insetti utili e dirigeva la lotta contro gli insetti dannosi.
Nel 1931 avvenne il distacco definitivo dell’Osservatorio di Genova da quello di Ventimiglia che, nel frattempo, era stato trasferito a Sanremo.
Nel tempo l’Osservatorio ha assunto diverse denominazioni e ha cambiato Ministero di appartenenza, come si desume anche dalle diverse intestazioni delle carte, finché nel 1943 diviene Osservatorio per le malattie delle piante per le province di Genova e La Spezia.
Gli Osservatori per le malattie delle piante, organi periferici del Ministero dell’agricoltura e foreste, istituiti con decreto ministeriale, avevano il compito di vigilare sulla circolazione interna, sull’importazione e sull’esportazione dei prodotti vegetali, di controllare i vivai, di organizzare le operazioni di difesa contro le malattie delle piante. Dovevano, inoltre, esaminare il materiale patologico inviato dagli Ispettorati provinciali dell’agricoltura, studiare e seguire le malattie delle piante della propria circoscrizione, divulgare le istruzioni pratiche per combattere e prevenire le malattie, inviare al Ministero un rapporto sulle osservazioni fatte e sui lavori eseguiti e raccogliere annualmente i dati statistici relativi alla diffusione delle malattie e ai danni da esse prodotti.
Dal secondo dopoguerra l’Osservatorio non subì sostanziali modifiche istituzionali e di competenze fino al trasferimento alla Regione Liguria avvenuto ai sensi dell’art. 74 del D.P.R. 616/77 e continua ancora oggi la propria attività come ufficio dell’Amministrazione regionale.
; Ufficio del Genio Civile di Genova, Gli Uffici del Genio civile erano uffici periferici del Ministero dei Lavori pubblici competenti per l’esecuzione delle opere pubbliche, ossia per tutti i lavori che erano realizzati nell'interesse, totale o parziale, dello Stato e degli altri enti pubblici. I lavori comprendevano le nuove costruzioni, le attività di trasformazione o manutenzione, ordinaria o straordinaria di opere già esistenti, le opere di bonifica, le opere idrauliche, le opere di viabilità e gli interventi di riparazioni dei danni bellici o alluvionali.
Nel Regno di Sardegna un primo ufficio preposto alla direzione e all'esecuzione dei lavori pubblici risale al 1816. Nel 1859 fu emanata una legge che pose il Genio civile alle dipendenze del Ministero dei lavori pubblici, ampliando le sue competenze alle seguenti materie: strade ferrate, opere di costruzione e manutenzione dei porti, piani di ampliamento e abbellimento degli abitati, conservazione dei pubblici monumenti, costruzione, modifica e manutenzione di edifici pubblici, manutenzione ed esercizio dei telegrafi, direzione tecnica di miniere e cave. La medesima legge contemplò, per l’attuazione tecnico - esecutiva delle suddette competenze sul territorio, la costituzione di Uffici del Genio civile in ogni circoscrizione provinciale.
Nel Regno d’Italia, con L. 5/7/1882 n. 874 e successivi regolamenti il Genio civile acquistò il suo assetto istituzionale definitivo, da cui emerge, tra l'altro, la distinzione tra Uffici del Genio civile ordinari a servizio generale, ripartiti per provincia, e Uffici speciali. Con R.D. 287/31 gli uffici ordinari del Genio civile venivano organizzati in otto sezioni. Potevano essere istituite Sezioni distaccate, sia dal punto di vista dell'ubicazione sul territorio, sia da quello delle competenze.
Le competenze attribuite al Genio civile dalla legge del 1859 subirono in seguito alcune variazioni: in particolare, gli uffici che si occupavano delle nuove costruzioni ferroviarie e quelli preposti alle opere marittime furono sottratti al Genio civile e posti alle dipendenze delle rispettive Direzioni Generali del Ministero. Successivamente, durante la seconda guerra mondiale e nel periodo postbellico, furono attribuite ulteriori competenze agli Uffici Provinciali del Genio civile. In materia di danni bellici, furono seguiti i lavori di riparazione e di ricostruzione di opere pubbliche e private danneggiate o distrutte, e furono concessi aiuti finanziari a terzi per riparazione o ricostruzione dei loro beni. In materia di pubbliche calamità, le competenze vertevano sui lavori atti a prevenire danni e su lavori urgenti e necessari dopo la verifica del sinistro. Nel secondo dopoguerra, i lavori di ricostruzione delle opere pubbliche furono finanziati per mezzo del D.L.L. 517/45 a sollievo della disoccupazione. In seguito all'urgenza e alle dimensioni del problema della ricostruzione, sorse l'esigenza di rendere più immediate e semplici le necessarie procedure burocratiche. Una soluzione fu il decentramento di alcune funzioni amministrative del Ministero dei lavori pubblici che sino ad allora erano state gestite da Roma: di qui il D.L.L. 16/45, che istituì i Provveditorati alle opere pubbliche su base regionale. Da allora in poi gli Uffici provinciali del Genio civile dipesero gerarchicamente e funzionalmente dai Provveditorati. Nel gennaio del 1972 una serie di 11 decreti statali stabilì il trasferimento di molte competenze amministrative alle Regioni, a partire dal 1° aprile di quello stesso anno. Con DPR 616/77 furono trasferite alle Regioni, a far data dal 1/1/78, tutte le competenze residue dello Stato in materia di lavori pubblici. Rimasero di competenza statale soltanto “l'esecuzione di opere concernenti i servizi, il demanio ed il patrimonio dello Stato, l'edilizia universitaria nonché la costruzione di alloggi da destinare a dipendenti dello Stato per esigenze di servizio", oltre ad alcuni Uffici speciali del Genio civile.
; Comunità ed Enti montani liguri, In Liguria, le Comunità montane nascono ai sensi delle L. R. 15/73 "Disciplina delle Comunità Montane" e 27/73 "Delimitazione delle zone omogenee ai sensi e per gli effetti della Legge 3 dicembre 1971 n. 1102", emanate dalla Regione Liguria dopo l'istituzione ufficiale delle Comunità montane avvenuta con la L. 1102/1971.
Con la L. R. 6/1978 la Regione delega alle Comunità montane e ai Comuni riuniti in Consorzi le funzioni amministrative in materia di agricoltura, foreste, economia montana a partire dal 1º luglio 1978. Con la deliberazione del Consiglio regionale della Liguria n. 71 del 24 maggio 1978 furono ridefiniti gli ambiti territoriali delle Comunità montane e identificati quelli dei Consorzi dei Comuni operanti sul territorio:
provincia di Imperia: Comunità Montana “Intemelia“, Comunità Montana “Argentina-Armea“, Comunità Montana “Valle Arroscia“, Comunità Montana “dell’Olivo“; Consorzio dei Comuni di Ventimiglia, Vallecrosia, Vallebona, Camporosso, Soldano, Bordighera, San Biagio della Cima; Consorzio dei Comuni di Ospedaletti, Riva Ligure, Taggia, San Remo, Santo Stefano al Mare; Consorzio dei Comuni di Cipressa, Imperia, San Bartolomeo al Mare, Costarainera, Diano Marina, Diano Castello, Diano San Pietro, San Lorenzo al mare, Civezza, Cervo;
provincia di Savona: Comunità Montana “Ingauna“, Comunità Montana “Pollupice“, Comunità Montana “Giovo“, Comunità Montana “Alta Val Bormida “; Consorzio dei Comuni di Altare, Cairo Montenotte, Carcare, Dego, Piana Crixia; Consorzio dei Comuni di Albenga, Alassio, Ceriale, Laigueglia, Borghetto S. Spirito; Consorzio dei Comuni di Borgio Verezzi, Finale Ligure, Noli, Spotorno; Consorzio dei Comuni di Bergeggi, Vado Ligure, Savona, Albisola Marina, Albisola Superiore, Celle Ligure, Quiliano.
provincia di Genova: Comunità Montana “Argentea”, Comunità Montana “Valle Stura”, Comunità Montana “Alta Val Polcevera”, Comunità Montana “Valle Scrivia”, Comunità Montana “Fontanabuona”, Comunità Montana “Alta Val Trebbia”, Comunità Montana “Valli Aveto-Graveglia-Sturla”, Comunità Montana “Val Petronio”; Consorzio dei Comuni Genova, Serra Riccò, Sant’Olcese, Bogliasco, Pieve Ligure; Consorzio dei Comuni Sori, Recco, Camogli, Portofino, S.Margherita Ligure, Rapallo, Zoagli; Consorzio dei Comuni Chiavari, Lavagna, Moneglia, Leivi.
provincia di La Spezia: Comunità Montana “Alta Val di Vara”, Comunità Montana “Riviera Spezzina”, Comunità Montana “Media e Bassa Val di Vara”; Consorzio dei Comuni La Spezia, Portovenere, Vezzano Ligure, Bolano, Santo Stefano Magra, Arcola, Lerici, Sarzana, Ameglia, Castelnuovo Magra, Ortonovo.
La L.R. 20/1996 “Riordino delle Comunità Montane”, manteneva sostanzialmente la delimitazione territoriale delle Comunità montane come definita nel 1978, ma gran parte dei Consorzi dei comuni furono soppressi o accorpati alle Comunità montane.
Con L. R. 24/2008 - Disciplina di riordino delle Comunità montane, disposizioni per lo sviluppo della cooperazione intercomunale e norme a favore dei piccoli Comuni - la Regione Liguria ridefinì l’assetto delle Comunità montane operanti sul proprio territorio.
Nel 2008, come sopra detto, operavano sul territorio ligure quattro Consorzi per le deleghe in agricoltura e diciannove Comunità montane che diventarono successivamente dodici, con cinque accorpamenti e la definitiva soppressione delle Comunità montane della Riviera Spezzina e della Val Petronio.
In seguito, la Regione, con L. R. 23/2010, soppresse dal 1° maggio 2011 le restanti Comunità montane; prevedendo inizialmente la permanenza in carica degli organi delle Comunità montane fino al 30 aprile 2011.
; Ispettorato Provinciale Agrario di Imperia, Gli Ispettorati provinciali agrari erano organi periferici del Ministero dell’Agricoltura e delle Foreste (MAF) istituiti con Legge n. 1220 del 13 giugno 1935, “Istituzione degli Ispettorati Provinciali Agrari”.
La legge istituiva gli Ispettorati provinciali dell’agricoltura in sostituzione delle Cattedre ambulanti di agricoltura, nella misura di un Ispettorato in ogni capoluogo di provincia. La stessa legge, prevedeva inoltre la possibilità di creare uffici distaccati nei vari comuni qualora si fosse ritenuto utile per l’ampiezza del territorio o per particolari esigenze.
Gli Ispettorati erano uffici esecutivi locali alle dirette dipendenze del Ministero.
I principali compiti erano: presiedere all’indirizzo tecnico sul territorio di competenza, alle attività dimostrative e di assistenza tecnica, all’addestramento professionale, al miglioramento della produzione agricola e alle rilevazioni di statistica agraria.
Gli Ispettorati provinciali avevano inoltre il compito di occuparsi dell’esame tecnico dei progetti delle opere e delle attività per le quali fosse richiesto l’intervento del MAF, fatte salve le competenze della Milizia nazionale forestale, del Genio civile, dell’Amministrazione centrale e quelle di pertinenza degli Ispettorati compartimentali agrari.
La caduta del regime fascista non diede luogo a radicali trasformazioni dell'organizzazione amministrativa centrale e periferica competente in materia di agricoltura.
A partire dal dopoguerra, l’amministrazione periferica preposta al settore agrario andò progressivamente assumendo nuove competenze e funzioni (si vedano ad esempio le seguenti leggi: n.949/52 “Provvedimenti per lo sviluppo dell'economia e l'incremento dell'occupazione”. n. 777/57 “Provvidenze creditizie per la zootecnia”, ,n.1178/57 “Provvidenze creditizie a favore delle aziende agricole per il ripristino dell'efficienza produttiva degli impianti olivicoli danneggiati dalle nevicate e gelate verificatesi nell'annata agraria 1955-56”, n. 739/60 “Provvidenze per le zone agrarie danneggiate da calamità naturali e provvidenze per le imprese industriali”).
Successivamente all’istituzione delle Regioni a statuto ordinario, le funzioni amministrative esercitate dagli IPA, furono a queste trasferite con il DPR 15-01-1972, n. 11 “Trasferimento alle regioni a statuto ordinario delle funzioni amministrative statali in materia di agricoltura e foreste, di caccia e di pesca nelle acque interne e dei relativi personali ed uffici”, (in particolare l’art. 11 prevedeva il trasferimento alle Regioni degli Ispettorati provinciali dell'agricoltura e relativi uffici agricoli di zona).
La legge della Regione Liguria 30-05-1978, n.27 “Ordinamento degli Uffici regionali” individuò nel Settore Agricoltura e Foreste la struttura interna che comprendeva gli ispettorati provinciali.
; Servizio Idrografico – Sezione autonoma del Genio C, La Sezione autonoma del Genio Civile di Genova venne istituita nel 1933 per svolgere le funzioni di servizio idrografico, con competenza sul territorio e sui bacini fluviali compresi tra il confine italo-francese e la foce del fiume Magra.
Le attività della Sezione comprendevano principalmente il rilevamento, l’elaborazione e la pubblicazione dei dati idrologici: temperatura dell’aria, precipitazioni atmosferiche, livelli e portate dei corsi d’acqua, trasporto torbido, livelli delle falde sotterranee, manto nevoso ecc. Per svolgere al meglio questi compiti negli anni si era costruita una vasta rete di stazioni di osservazione: stazioni termometriche, pluviometriche, idrometriche, di misura di portata dei corsi d’acqua, freatimetriche.
Oltre alle attività legate alla raccolta e al trattamento di questi dati, gli uffici svolgevano un imponente lavoro di stesura di relazioni idrologiche a favore di diverse Amministrazioni quali le Province e i Comuni.
La Sezione svolgeva inoltre un’intensa attività editoriale: pubblicazioni a carattere annuale erano gli “Annali Idrologici”, mentre a cadenza periodica erano il “Bollettino Idrologico Mensile”, le “Grandi utilizzazioni per forza motrice”, la “Produzione di energia elettrica in Italia”.
Come per le altre sezioni italiane, un’importante cesura nella storia istituzionale del Servizio Idrografico fu per la Sezione di Genova l’emanazione della succitata legge 183/1989, con cui vennero istituiti diversi Servizi Tecinci Nazionali, tra cui quello Idrografico e Mareografico. Il Decreto del Presidente della Repubblica 24 gennaio 1991, n. 85, “Regolamento concernente la riorganizzazione ed il potenziamento dei Servizi Tecnici Nazionali Geologico, Idrografico e Mareografico, Sismico e Dighe nell'ambito della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ai sensi dell'art. 9 della legge 18 maggio 1989, n. 183” si occupava in maniera più specifica del Servizio Tecnico Nazionale Idrografico e Mareografico.
In virtù di questo Decreto, le Sezioni autonome del Genio Civile vennero trasformate in Uffici compartimentali: l’Ufficio Idrografico e Mareografico di Genova aveva competenza sui bacini con foce sul litorale ligure dal confine italo-francese al Magra e nel tratto costiero compreso tra la foce del Magra ed il confine italo-francese. L’Ufficio Idrografico provvedeva al rilevamento, validazione, archiviazione e pubblicazione delle grandezze climatiche, idrologiche e idrografiche interessanti il reticolo idrografico superficiale e sotterraneo, le lagune, il clima marittimo, i livelli marini e i litorali, con la finalità di descrivere i fenomeni climatici, idrologici e marittimi in rapporto alle necessità della difesa del suolo ed alle proposte di utilizzazione delle risorse idriche.
L’Ufficio espletava le sue competenze con una serie di attività, di cui vengono elencate le principali: rilievo sistematico ed elaborazione delle grandezze relative al clima terrestre, ai corsi d'acqua, ai deflussi superficiali, al trasporto solido, ai deflussi sotterranei e delle sorgenti, al clima marittimo, allo stato dei litorali ed ai livelli marini; provvedeva alla pubblicazione sistematica degli elementi osservati ed elaborati; provvedeva inoltre alla pubblicazione di cartografie tematiche; esaminava ed esprimeva parere sulle domande di grandi derivazioni e sui progetti di opere civili idrauliche e di bonifica di competenza statale; infine, collaborava con le regioni, gli enti competenti e le amministrazioni locali, alla tutela delle acque dall'inquinamento mediante l'accertamento della misura della quantità e della qualità dei corpi idrici.
Come già detto, con il Decreto Legislativo 31 marzo 1998, n. 112 “Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle regioni ed agli enti locali” fu disposto che gli Uffici periferici del Dipartimento per i Servizi Tecnici Nazionali fossero trasferiti alle Regioni ed incorporati nelle strutture regionali competenti in materia. ; Enti turistici liguri, Nel 1926 i Comuni, le frazioni e le borgate interessati da un significativo flusso turistico furono considerati come stazioni di cura, di soggiorno e di turismo con l’intento di separare l’attività riguardante la propaganda e la valorizzazione delle bellezze turistiche dalle altre attività amministrative dei Comuni. Ogni Comune riconosciuto stazione di cura poteva istituire un’Azienda autonoma per l’amministrazione della stazione stessa.
Con lo stesso D.P.R. n. 765 del 1926 venne costituito il Consiglio Centrale delle Stazioni di cura con compiti consultivi e di studio.
La promozione e la valorizzazione delle località turistiche venne quindi affidata alle Aziende dotate di personalità giuridica distinta da quella del Comune
Nel 1972, quando furono trasferite alle Regioni le competenze statali in materia di turismo, in Liguria erano operanti 37 AACST: Ventimiglia, Bordighera, Sanremo-Ospedaletti, Arma di Taggia, Imperia, Diano Marina, San Bartolomeo al Mare, Cervo, in provincia di Imperia; Andora, Laigueglia, Alassio, Ceriale, Loano, Pietra Ligure, Finale Ligure, Noli, Spotorno, Sassello, Albisola Marina, Celle, Varazze, in provincia di Savona; Arenzano, Pegli, Nervi, Camogli, Portofino, Santa Margherita Ligure, Rapallo, Zoagli, Chiavari, Lavagna, Sestri Levante, Uscio, Santo Stefano d’Aveto, in provincia di Genova; Levanto e Lerici in provincia di La Spezia.
Negli anni immediatamente successivi Ospedaletti si separò da Sanremo e si costituì l’Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo di Genova che assorbì le preesistenti Pegli e Nervi.
Nel 1988, con la legge regionale 7 settembre, n. 50, le Aziende Autonome di cura, soggiorno e turismo confluirono nelle costituende Aziende di Promozione Turistica (APT).
In realtà le APT entrarono in funzione soltanto il primo gennaio 1992, a seguito dell’adozione della legge regionale 8 agosto 1991, n. 18 e le AACST operarono fino a dicembre dello stesso anno.
Quando furono istituite le APT ad esse furono destinati gli archivi delle soppresse AACST. La documentazione (e le fotografie) acquisita continuò, perlopiù, ad essere ospitata presso i magazzini utilizzati dalle Aziende di soggiorno e solo successivamente fu depositata nei locali delle APT dove è stata rinvenuta nel 2007 in occasione dei sopralluoghi effettuati prima del trasferimento delle carte all’Archivio di Deposito della Regione Liguria.

Soggetti

Strumenti e macchine (Stazioni di rilevamento termopluviometriche, impianti e attrezzature utilizzati nella lotta fitopatologica)
Reportage (Missioni di lavoro)
Natura (Piante e insetti.)
Paesaggio (vedute e panorami delle località di villeggiatura)
Costume (mostre e manifestazioni)
Ambiente urbano (Monumenti e palazzi della città di Genova)

Autori

-

Data redazione

2019

    • Archivio Storico Regione Liguria, Album Foto, 2015, digitale, CC BY-NC-ND
    • Archivio Regione Liguria, Sala Consultazione, 2015, digitale, CC BY-NC-ND
    • Archivio Regione Liguria, Deposito Archivio Regione Liguria, 2013, digitale, CC BY-NC-ND