Archivio Fotografia Italiana del Novecento46.110636, 12.905867Archivio Fotografia Italiana del NovecentoPiazza Castello 4, Spilimbergo, PN (Indicazioni stradali)
Il CRAF conserva 143 stampe originali (vintages) di Roberto Salbitani tra le quali ca 20 sui magredi realizzate in occasione di un progetto fotografico del CRAF (Terre a Nordest).
L’attività fotografica di Roberto Salbitani ha avuto inizio nei primi anni Settanta con scenografie di città e di scene urbane, parte delle quali confluiranno successivamente ne “La città invasa”, un libro che ha costituito un importante punto di riferimento per la fotografia italiana allora emergente. Questo primo corpo si immagini raggruppante nella mostra sotto il titolo di città, comprende anche una serie di fotografie mai esposte o pubblicate prima d’ora. Contemporaneamente ai percorsi urbani, Salbitani sviluppa nel corso di un decennio di viaggi in treno (1974-1984) un ampio lavoro sul tema del viaggio, inteso come esperienza di una dimensione spaziale e temporale apparentemente immobile, ma che ha sviluppi intensi nell’intimità di ogni singolo viaggiatore, nel suo specifico modo di <>. Alla scoperta di volti e di atmosfere locali particolari appartengono anche alcuni lavori di quel periodo, come “Piccolo viaggio nel sud Italia”(1981) e “Album Irlandese”(1982). Negli anni ottanta Salbitani risiede e opera nell’isola della Giudecca, a Venezia. Le fotografie che realizza nell’ambiente lagunare sono lontane dallo stereotipo illustrativo e patinato che ne hanno dato quasi sempre i media.
Alla Giudecca egli dà vita al Centro Fotografia che, per cinque anni, dal 1980 al 1985, svolge sul territorio un’attività conoscitiva sulla fotografia attraverso corsi di base, incontri con fotografi, esposizioni e proggetti vari.
Seguono molti altri lavori che hanno,da una parte, come nucleo centrale l’idea visiva del territorio, di una certa fascia di territorio, e dall’altra il coinvolgimento con i più vasti aspetti simbolici della natura.
Coincidono con questi nuovi interessi e tensioni l’isolamento prolungato del fotografo e le sue riflessioni sulle possibilità del mezzo fotografico di visualizzare le pulsioni che lo attraversano mediante i segni dell’esistere, le tracce del paesaggio nell’ambiente in cui vive. L’ambiente naturale, in cui nel frattempo si è rifugiato, gli viene in soccorso con i suoi simboli potenti e liberatori. La fotografia come attività espressiva e meditativa è d’altronde il timbro del suo insegnamento presso la Scuola di Fotografia nella Natura.
Ordinamento
misto
Collegamento alla scheda descrittiva del sistema di provenienza
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Condizione giuridica
proprietà ente privato
Cronologia produzione
1993 / 2017
Cronologia formazione
1993 / 2017
Produttori
CRAF
Soggetti
Ambiente urbano
Reportage
Fotografia artistica
Autori
Salbitani, Roberto
Data redazione
2017
Note
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