La Raccolta Gianni Siviero comprende fotografie aventi come soggetto prevalente il ritratto, realizzate con le principali tecniche e i più importanti formati del secondo Ottocento e del primo Novecento, acquistate e collezionate da Gianni Siviero dai primi anni Novanta del Novecento al 2009 allo scopo di "salvare dalla distruzione e dalla sparizione volti di persone sconosciute e di consegnarle alla storia". Si tratta di materiali di alto valore socio-antropologico, che offrono esempi di modalità classiche di realizzazione del ritratto (ritratti femminili, maschili, ambientati in studio o scontornati, coppie di sposi, bambini, militari, famiglie, gruppi) in parte firmati da importanti studi italiani, in parte anonimi. Per esplicita richiesta del donatore il Museo destinerà queste fotografie soprattutto a finalità educative con l'intento "che questo serva a creare nei giovani l'idea stessa della memoria di persone vere, diverse da quelle che ci vengono imposte dalla finzione dei mass media". Come sottolinea Gisèle Freund nel noto "Fotografia e società", il ritratto costituisce la forma prima e più importante di radicamento nella società del secondo Ottocento e del primo Novecento, sia a livello borghese che medio-borghese che popolare, come la raccolta Siviero mostra con evidenza.
Il fondo conserva 716 stampe di tecniche diverse (gelatina bromuro d'argento, albumina, al carbone) e 18 album contenenti circa 628 stampe.
Dal 2011 il fondo è di proprietà della Fondazione Museo di Fotografia Contemporanea e ivi conservata.
Ordinamento
misto
Collegamento alla scheda descrittiva del sistema di provenienza
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