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Negli anni dell’immediato dopoguerra la principale preoccupazione delle Poste è rimettere in piedi e in moto un’infrastruttura che ha subito danni ingentissimi: gli impianti telegrafici, telefonici, radioelettrici, i cavi sottomarini e sotterranei, le carrozze ferroviarie-postali, i Palazzi delle Poste, come quello di Napoli, prima bombardato dall’aviazione americana e poi fatto saltare in aria dalle truppe tedesche, sono stati infatti obiettivi strategici. In un clima generale di risparmio e recupero, le vecchie piastre, buche e cassette di impostazione non vengono sostituite, ma ripulite e restaurate o trasformate da “Regie Poste” a, semplicemente, “Poste” con una mano di vernice e una nuova scritta.
Gli anni Cinquanta sono gli anni della ricostruzione, ma già all’approssimarsi dei Sessanta, l’Italia si avvia verso il miracolo economico e l’incessante aumento del traffico postale ne è lo specchio fedele. Nell’arco di soli dieci anni si passa infatti da circa due miliardi e mezzo a quasi cinque miliardi di lettere e cartoline spedite. Si respira un nuovo bisogno di celerità e di efficienza che le Poste interpretano trovando nuove soluzioni per favorire la facilità e rapidità delle spedizioni e producendo nuovi tipi di cassette d'impostazione, con un design più attento al gusto dell'epoca e alla praticità d'uso: si dà nuova vita alle cassette di posta celere installate su tram e autobus, si posizionano distributori automatici di cartoline e di francobolli, altre macchine automatiche eseguono contemporaneamente le operazioni di impostazione e affrancatura.
Questa è anche l’epoca della forte tendenza alla motorizzazione: un nuovo modello di cassette, situate ai lati delle strade, è pensato per il sempre più numeroso esercito di automobilisti e motociclisti ai quali viene offerta la possibilità d'imbucare le lettere “al volo” evitando di scendere dal loro veicolo, mentre dal lato del marciapiede la cassetta ha una seconda feritoia che può essere utilizzata dai passanti.

Il fondo fotografico “Posta al volo: cassette per motorizzati” si compone di una cinquantina di fotografie appartenenti ad un unico servizio fotografico, realizzato a Roma nel 1959 per promuovere proprio questo nuovo tipo di cassetta, detta “a doppia impostazione”.

nessuno

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2019