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Raccolte fotografiche - Fondazione Carlo Gajani 44.497478, 11.348464 Raccolte fotografiche - Fondazione Carlo GajaniVia de’ Castagnoli 14 - 40126, Bologna, BO (Indicazioni stradali)

Raccolte fotografiche – Fondazione Carlo Gajani

E-mail

info@fondazionecarlogajani.it

Regione

Emilia-Romagna

Provincia

Bologna

Comune

Bologna

Indirizzo

Via de’ Castagnoli, 14 - 40126

Definizione

archivio

Tipologia

professionale

Consistenza

50.000-100.000

Descrizione e composizione

Presso la sede della Fondazione Carlo Gajani a Bologna, oltre all’archivio della fondazione stessa, sono conservati gli archivi di Carlo Gajani, costituiti da documentazione relativa all’attività professionale (carriera medica, insegnamento accademico e attività artistica) e, seppure in quantità minore, da carte e documenti di natura privata e familiare:

- Archivio di Carlo Gajani (1947 – 2000, con fotografie dal 1860 ca.). Documentazione fotografica appartenente all’Archivio di Carlo Gajani, circa 10.000 fotografie afferenti alla vita privata e professionale dell’artista, la cui raccolta e produzione, slegata dall’attività artistica e dalle ricerche espressive, ha avuto inizio presumibilmente a partire dagli anni Cinquanta. Si conservano in particolare: autoritratti; ritratti di familiari e di amici; fotografie che documentano eventi privati, vacanze e viaggi in famiglia; fotografie che documentano i diversi studi di Gajani; fotografie relative ad eventi espositivi nazionali e internazionali ai quali l’artista ha preso parte con incisioni, dipinti e opere fotografiche; fotografie e ritratti di famiglia;

- Archivio fotografico di Carlo Gajani (1965 – 2003 ca.). Circa 90.000 fotografie che possono essere suddivise in base alle sperimentazioni e alle ricerche espressive portate avanti negli anni da Gajani: nudi femminili (1965-1990 ca.); autoritratti (1965-2000 ca.); ritratti di amici, conoscenti e personalità appartenenti al mondo della cultura italiana ed internazionale (1968-1998 ca.); sperimentazioni fotografiche (1970-1980 ca.); vedute e paesaggi (1972-2000) realizzati in Cecoslovacchia-Repubblica Ceca-Praga, Messico, Egitto, Austria-Vienna, Ungheria-Budapest, Francia-Bretagna, Spagna, Sri-Lanka, Portogallo, Inghilterra, Cina, Croazia-Plitvice, Urss, Turchia-Istanbul, India, Australia, Indonesia-Bali, Canada, Olanda, Spagna-Catalogna, Belgio, Giordania, Usa-America dell'Ovest e Utah, Yorkshire, Irlanda, Siria, Israele, Berlino-Lubecca, Marocco; serie di paesaggi fotografici “Valle del Po” (1983-1995); serie di vedute e sperimentazioni “New York” (1970-2000 ca.); le serie di nudi “Nudi in Accademia”, “Autoritratti in Accademia” e “Chi? Dove? Quando?” (1990-2000); serie di vedute e paesaggi “Vecchie dimore dell'Appenino” (2000-2003);

- Archivio della Fondazione Carlo Gajani (2014 - ): documentazione fotografica appartenente all’Archivio della Fondazione Carlo Gajani e relativa alle attività da questa svolte dalla sua istituzione nel 2014.

Ordinamento

cronologico, tematico

Collegamento alla scheda descrittiva del sistema di provenienza

-

Condizione giuridica

proprietà ente privato

Cronologia produzione

1860 / 2003

Cronologia formazione

2014 / -

Produttori

- Gajani, Carlo, medico, artista, docente, (Bazzano, 1929 - Zocca, 2009), nasce a Bazzano (Valsamoggia) l'11 gennaio 1929. Studia pianoforte al Conservatorio sin quasi al diploma, frequenta il liceo classico e si iscrive poi alla Facoltà di Medicina dell'Università degli Studi di Bologna, dove si laurea a pieni voti nel 1953. Pratica la professione medica per una quindicina d'anni a Bologna e provincia, ma al contempo si dedica all'arte, realizzando dipinti e incisioni. Alla fine degli anni Sessanta del Novecento decide di abbandonare la carriera medica, perseguita nella sfera ospedaliera e privata, per diventare artista a tempo pieno, sostenuto in questa decisione dal consenso e dall'apprezzamento di critici quali Franco Russoli, Renato Barilli, Enrico Crispolti, Filiberto Menna, Giancarlo Cavalli, e da gallerie quali la Galleria Toninelli di Milano e la Galleria Forni di Bologna. Nel 1964 viene invitato a partecipare alla 32ª Biennale Internazionale d'Arte di Venezia (20 giugno - 18 ottobre) e nel 1972 alla 36ª Biennale Internazionale d'Arte di Venezia (11 giugno - 1º ottobre). Nel 1972 inizia ad insegnare Anatomia artistica, dapprima presso l'Accademia delle Belle Arti di Urbino e, dal 1975, presso l'Accademia di Bella Arti di Bologna, dove insegna fino al 1999. Dalla seconda metà degli anni Settanta del Novecento, si dedica alla realizzazione di numerosi ritratti di grandi dimensioni a partire da ritratti fotografici da lui stesso eseguiti ad artisti, scrittori e intellettuali, tra questi Alberto Moravia, Pier Paolo Pasolini, Italo Calvino, Umberto Eco, Alberto Arbasino, Natalia Ginzburg, Gianni Celati, Concetto Pozzati e Giuliano Scabia. Nel 1976 pubblica con la Nuovo Foglio il volume Ritratto, identità, maschera, in cui racconta la storia di questi ritratti, pone il problema teorico del genere fotografico e propone la propria soluzione stilistica. Dagli anni Ottanta del Novecento abbandona definitivamente la pittura ed inizia ad utilizzare la fotografia come mezzo espressivo autonomo, conducendo sperimentazioni e ricerche artistiche che lo vedono provarsi in diversi generi fotografici, alcuni dei quali da sempre sperimentati. Continua dunque a ritrarre se stesso, gli amici e i conoscenti appartenenti al mondo della cultura, lavora sui paesaggi urbani delle grandi città del Nord America, soprattutto New York, visitata regolarmente ogni anno tra il 1977 e il 2000, mentre in Italia documenta la pianura di qua e di là del Po. Contemporaneamente nel proprio studio e all'Accademia porta avanti un lavoro durato oltre vent'anni sul nudo ed infine, nei primi anni Duemila, torna a dedicarsi al paesaggio, quello della terra della sua infanzia nell'Appennino tosco-emiliano, per ritrovare vecchie dimore, campi e cieli "…per amore - scrive - non per obbligo, alla ricerca non della bellezza ma del carattere di abitazioni e luoghi che raccontano la vita in tempi passati…dove è un privilegio vivere, dove è decoroso morire". Le incisioni, i dipinti e le fotografie di Carlo Gajani sono stati esposti, oltre che in diversi spazi privati e pubblici in Italia, anche in Francia, Regno Unito, Germania, Stati Uniti e Canada.
Muore a Zocca (Modena) il 14 dicembre 2009.

; - Fondazione Carlo Gajani (2014 - ), ha lo scopo di valorizzare le opere di Carlo Gajani, sia in pittura che in fotografia, con attività espositive e di salvaguardia dell’archivio, e di promuovere e sostenere in varie forme i giovani artisti soprattutto, ma non esclusivamente, nel campo della fotografia.

Soggetti

Architettura (Appenino)
Allestimenti museali (Mostre d’arte)
Famiglia (Fotografia di famiglia)
Fotografia artistica (Accademia di Belle Arti di Bologna; Arte; Nudo; Ricerca espressiva; Sperimentazione)
Grafica (Incisione; Pittura)
Paesaggio (Austria; Australia; Belgio; Berlino; Canada; Cecoslovacchia; Cina; Croazia; Egitto; Francia; Fotografia di viaggio; Giordania; India; Indonesia; Inghilterra; Irlanda; Israele; Marocco; Messico; New York; Olanda; Portogallo; Siria; Spagna; Sri-Lanka; Turchia; Ungheria; Urss; Usa; Valle del Po; Vedute; Viaggi; Yorkshire)
Ritrattistica (Autoritratti; Ritratti)
Vita quotidiana (Vacanze)

Autori

Gajani, Carlo

Data redazione

2021